Buongiorno, la diagnosi ufficiale
Si può sperare che non sia così, comunque, sia per l’entità della lesione muscolare, modesta, soltanto di primo grado, sia per la tempra del difensore, ben nota). La diagnosi ufficiale, ordunque, comunicata ieri pomeriggio dal club granata dopo gli esami effettuati in mattinata: «Gli accertamenti strumentali cui è stato sottoposto Alessandro Buongiorno hanno evidenziato una lesione di primo grado al muscolo lungo adduttore destro. La prognosi verrà definita secondo l’evoluzione clinica dell’infortunio». Il “muscolo lungo adduttore” si estende dal pube fino a metà coscia, grossomodo (la lesione, appena sotto l’inguine). L’ultima frase del comunicato, di prammatica, sta proprio a evidenziare quella possibile variabilità dei tempi di recupero, che dipende da soggetto a soggetto. Mediamente, la tipologia del guaio prevede solitamente un ritorno in campo a 3 settimane dall’infortunio.
La convocazione con l'Italia di Spalletti
La sosta di metà ottobre per le nazionali ovviamente aiuta, in ottica granata. Ma per Buongiorno rappresenta anche un raddoppio di sfortuna beffarda: sarebbe stato convocato da Luciano Spalletti, la bontà delle sue prestazioni e i segnali promanati da ambienti federali permettevano già di dare per scontata la chiamata. Buongiorno, per la prima volta dopo l’addio di Roberto Mancini, sarebbe tornato in azzurro sulla cresta dell’onda. Invece no: tutto sommerso, testa sott’acqua e appuntamento rimandato. Una brutta botta per tutti, questo infortunio: per Alessandro e il Torino, di cui il vicecapitano era diventato da tempo una colonna, un gran baluardo, ma anche un trascinatore con attitudini offensive sui calci piazzati (a Salerno aveva aperto le danze segnando il primo gol).