Sazonov, debutto confortante
«Speriamo di integrare bene Sazonov, sennò siamo in grave emergenza dietro», diceva Juric sempre mercoledì notte. Una settimana fa, prima dell’allarme rosso, il suo giudizio (più completo) era questo: «Lo vedo come centrale nella difesa a 3, le sue caratteristiche sono queste. In allenamento lascia sempre una buona impressione per il comportamento, l’impegno e il rendimento, ma deve ancora lavorare tantissimo sia a livello di tattica sia a livello di passo, di gamba e di movimenti». Era un Ufo per quasi tutti, a parte gli addetti ai lavori, tra allenamenti sempre a porte chiuse ed esperienze lontane (giocava nella Dinamo Mosca).
Sazonov, la prestazione contro la Lazio
Nel Toro abbiamo visto per la prima volta il 21enne nazionale georgiano, un gigante di un metro e 94, a Roma contro la Lazio per un’ora. Appiccicato a Immobile, quasi sempre efficace negli interventi. Rude in più di un tackle (occhio ai falli evitabili), un paio di volte distrattamente lontano da Ciro (che però non sta vivendo un gran momento di forma, anzi). Qualche difficoltà in più a tenere a bada il mobile Taty Castellanos, entrato nel finale. Benino: diciamo cosi. Ma quanto vale per davvero in questa fase specifica di apprendistato lo capiremo tra il Verona e la Juve. Piani saltati in aria, ordunque: il derby non sarà di Buongiorno il Grande, il capitano in pectore che ha detto «niente Atalanta, non mi vendete, non voglio lasciare il Toro», bensì di Saba Sazonov, il marcantonio dell’Est. Che il cielo lo aiuti, ma eviti pure altri infortuni in difesa, adesso.