Il tifoso del Toro si sublima nei derby quando entra nella pancia della storia, sente il sangue friggere granata nelle vene e fuoriesce nel domani: perché se Davide ce l’ha fatta una volta a battere Golia, un giorno potrà anche ripetersi.
1) TORO-JUVE 2-1 (13/1/1907)
Orgoglio puro anche 116 anni dopo. Il primo derby nella storia dei derby di Torino è un derby granata: gli dei greci dell’Olimpo baciano subito "le camicie granata" (citazione da una cronaca dell’epoca) fors’anche per aumentare il supplizio, decenni dopo. D’altra parte Omero non poteva che essere del Toro. Appena un mese prima era stato fondato il Torino: anche da un gruppo di transfughi bianconeri guidati da Alfred Dick, futuro presidente granata, chiuso in bagno per vendetta da alcuni juventini nell’intervallo di quel derby. Vi ricorda qualcosa?
2) JUVE-TORO 2-5 (18/10/1942)
Il Torino è già grande, anche se non è ancora diventato il Grande Torino. Ferraris, Menti con una doppietta, Loik e Mazzola (attenzione: non ancora capitano) fa nno subito comprendere agli juventini che la musica è cambiata: è la prima sinfonia di Beethoven. Il tifoso del Toro si inchina, rispettoso. Chiude gli occhi, aspira il vento e con l’immaginazione vede l’ingresso del Louvre. Stanno consegnando capolavori nuovi: le sale saranno sufficienti?
3) TORO-JUVE 3-1 (13/2/1949)
Il Grande Torino è diventato Mozart, perché nemmeno l’aurea solennità di Beethoven può spiegare il tutto e perché deve morire giovane. L’ultimo derby è uno spartito disegnato dall’ex juventino Gabetto e da una doppietta di Loik. Il 5° scudetto di fila si avvicina. Durante il ciclo del Grande Torino, amichevoli comprese, i granata vincono 11 derby, 5 ne pareggiano e solo 4 ne perdono (39 gol segnati contro 24). Il Louvre viene distrutto da un incendio: il tifoso granata si inginocchia, ma tiene gli occhi aperti, stavolta. Per guardare più in alto che può, le stelle.
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