Crisi Toro, Milinkovic-Savic e il metodo Cataldi: va rivisto e migliorato

Dopo tre mesi di lavoro con il nuovo collaboratore tecnico il serbo continua ad avere grandi lacune nelle uscite. E dietro di lui altri dubbi
Crisi Toro, Milinkovic-Savic e il metodo Cataldi: va rivisto e migliorato© LAPRESSE

TORINO - Nella ripresa tre uscite a vuoto, due “sanguinose” che hanno permesso alla Juve di andare in gol e al Torino di perdere il derby. E pensare che nel primo tempo Milinkovic-Savic si era distinto per un’uscita perfetta e forse quell’episodio gli ha fatto credere di essere in una giornata di grande forma. E, invece, forse preso dall’entusiasmo, nella ripresa ne ha combinate di tutti i colori, andando per farfalle.

Incertezze che possono succedere? Giornata storta che può capitare? Tutto vero ma è altrettanto vero che il portiere, sempre difeso da Juric perché sa usare bene i piedi per rilanciare l’azione, non dà la sicurezza che un numero uno deve portare a tutta la squadra. E pensare che la società gli ha sempre dato fiducia senza mai affiancargli un portiere che gli faccia concorrenza e che, quindi, lo stimoli.

Torino, Milinkovic-Savic e il vice Gemello

Attualmente il vice è Gemello, ragazzo giovane con pochissima esperienza. In Serie A vanta una sola presenza. E come terzo è stato preso un giocatore rumeno semi sconosciuto che in questi primi mesi di Toro ha dimostrato di essere fragile. Due anni fa c’era un vice vero che, per via di forti incomprensioni con il tecnico (Juric non lo schierava titolare neppure nelle amichevoli e lo teneva in panchina anche in Coppa Italia), era stato messo fuori rosa. Adesso Berisha, per la cronaca, sta facendo molto bene all’Empoli. Non c’era la possibilità di ricucire? Insomma, Vanja si è sempre sentito protetto e con il posto garantito. Magari in estate, a parametro zero, si poteva prendere Sportiello che è finito a fare la riserva al Milan: un portiere che, comunque, quando ha sostituito Maignan ha sempre fatto benissimo e al Toro se la sarebbe giocata alla pari con il serbo. Ma, evidentemente, per Juric e per i dirigenti Milinkovic dava le giuste garanzie. E per farlo crescere è stato preso un nuovo preparatore chiesto da Juric.

Toro, il lavoro di Cataldi

Così Massimo Cataldi, 49 anni, molto vicino al tecnico croato essendo stato con lui al Verona per due stagioni, è arrivato al Toro. Ricordiamo le sue urla nel ritiro di Pinzolo che superavano di gran lunga quelle già assordanti di Juric. Si sentivano fino al centro del paese. Allenamenti duri, durissimi, che dopo pochi giorni avevano mandato ko Vanja per un problema muscolare. Successivamente il portiere si è adeguato ma, evidentemente, visto quello che è successo nel derby, c’è qualcosa da cambiare negli allenamenti. Perché al serbo nelle uscite manca la lettura dei tempi, la tempestività, la sicurezza: sia nei palloni alti sia in quelli bassi e queste mancanze continuano nel tempo. Ecco perché Massimo Cataldi dovrà “inventarsi” qualcosa per migliorare il portiere sotto questi punti di vista, anche perché i granata incassano troppi gol su calci da fermo. Ed è chiaro che per risolvere, anche solo in parte, questa incresciosa situazione che sta spingendo il Toro in una posizione di classifica “preoccupante” (ricordiamo che alla ripresa del campionato al Grande Torino arriva l’Inter) c’è bisogno che Vanja migliori nelle uscite per dare sicurezza a tutta la squadra. Insomma, c’è da lavorare da parte di tutti per portare un significato almeno decoroso alla stagione.

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