Juve-Toro, Tameze tra i pochi a salvarsi dal naufragio collettivo

Il francese tira su la testa dopo il derby perso dai granata: "Le vittorie arriveranno. I gol presi fanno male ma la sosta non può che aiutarci, ripartiremo perchè siamo forti"
Juve-Toro, Tameze tra i pochi a salvarsi dal naufragio collettivo© /Agenzia Aldo Liverani Sas
Difficile assolvere qualcuno. Difficile salvare il Toro da un'analisi che deve necessariamente essere spietata: in questo momento, in casa granata, non funziona nulla. Veramente brutta la prova offerta all'Allianz Stadium, a maggior ragione dopo una prima mezz'ora che lasciava intravedere una timida speranza di equilibrio. Niente da fare: il Toro cade ancora e ora deve cospargersi il capo di cenere. Ivan Juric ci ha messo la faccia. Probabilmente proteggendo in maniera eccessiva i suoi giocatori, alcuni dei quali oltremodo sottotono. In questo mazzo, però, non c'è Adrien Tameze.

Tameze uno dei pochi convincenti fin qui nel Toro 

Innesto prezioso come pochi, arrivato in estate dal Verona a prezzo di saldo: finora è l'unico, insieme a Zapata, ad aver raggiunto la sufficienza abbondante in questo avvio di stagione. Anche da braccetto di destra, in una gara complicata come quella contro la Juventus, ha superato brillantemente l'esame. Tameze è un jolly perfetto per il Toro e probabilmente per tutte le squadre di Serie A. A Verona ha persino giocato come terminale offensivo: ha una duttilità unica, difficile trovare uno come lui. I granata se lo tengono stretto, anche perché vista la scarsa vena di Ricci e Ilic sarà sicuramente più funzionale a centrocampo. Dietro ha sostituito egregiamente Sazonov, rimasto in panchina per via di un piede ancora malandato dopo la botta presa lunedì.

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Juric si congratula con Tameze

Il francese, quando si presenta ai microfoni di Torino Channel, è sconsolato al termine del derby: «Questi gol presi dai corner fanno male. Era una partita aperta e se non li avessimo subiti chissà chi avrebbe vinto». Non basta per spiegare la pessima prestazione del Toro, ma almeno è una chiave di lettura. Senza dubbio, al netto delle responsabilità di Milinkovic-Savic, i granata hanno il dovere di migliorare la gestione dei calci piazzati. Sicuramente quelli contro, ma anche quelli a favore, visto e considerato che i pericoli creati sono vicini allo zero. Tameze, in ogni caso, benedice la sosta: «Noi lavoriamo tanto. Adesso c’è la sosta e ce la prendiamo per lavorare. Le vittorie arriveranno, non ci sono dubbi sulla qualità della squadra. Alcuni si sono fatti male e altri sono stanchi, per questo la sosta arriva nel momento giusto». Parole normali, figlie di una grande delusione che non trova giustificazioni accettabili.
L’ex Verona ha incassato anche i complimenti di Juric in conferenza stampa. Il tecnico ne ha parlato così: «Ha fatto un’ottima gara. Sapevo perfettamente che fosse un ragazzo d’oro, è quello che ci serviva anche a livello umano, sta facendo molto bene». Era uno dei pretoriani del tecnico croato al Bentegodi, lo sta già diventando anche a Torino. Il derby lascia immacolato praticamente solo Tameze, un elemento oggi imprescindibile. Sarà essenziale rimetterlo in mezzo al campo, dandogli un ruolo da protagonista. La coppia Ricci-Ilic è ormai acqua frizzante. Per dare un senso a questo Toro può diventare utile qualche muscolo in più a centrocampo. Juric ce l’ha già e lo conosce benissimo: Adrien non tradisce. Neppure fuori ruolo. 

 

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Difficile assolvere qualcuno. Difficile salvare il Toro da un'analisi che deve necessariamente essere spietata: in questo momento, in casa granata, non funziona nulla. Veramente brutta la prova offerta all'Allianz Stadium, a maggior ragione dopo una prima mezz'ora che lasciava intravedere una timida speranza di equilibrio. Niente da fare: il Toro cade ancora e ora deve cospargersi il capo di cenere. Ivan Juric ci ha messo la faccia. Probabilmente proteggendo in maniera eccessiva i suoi giocatori, alcuni dei quali oltremodo sottotono. In questo mazzo, però, non c'è Adrien Tameze.

Tameze uno dei pochi convincenti fin qui nel Toro 

Innesto prezioso come pochi, arrivato in estate dal Verona a prezzo di saldo: finora è l'unico, insieme a Zapata, ad aver raggiunto la sufficienza abbondante in questo avvio di stagione. Anche da braccetto di destra, in una gara complicata come quella contro la Juventus, ha superato brillantemente l'esame. Tameze è un jolly perfetto per il Toro e probabilmente per tutte le squadre di Serie A. A Verona ha persino giocato come terminale offensivo: ha una duttilità unica, difficile trovare uno come lui. I granata se lo tengono stretto, anche perché vista la scarsa vena di Ricci e Ilic sarà sicuramente più funzionale a centrocampo. Dietro ha sostituito egregiamente Sazonov, rimasto in panchina per via di un piede ancora malandato dopo la botta presa lunedì.

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