Toro, Vlasic: scossa per reinventare lampi e magie

Il croato è stato preso per 13 milioni, ma sta pagando il fatto di non aver svolto la preparazione con Juric. Il tecnico spera che si possa sbloccare contro l’Inter
Toro, Vlasic: scossa per reinventare lampi e magie© BARTOLETTI

TORINOSette presenze, nessun gol. E soprattutto niente assist. Per Nikola Vlasic il nuovo inizio granata è cominciato male. Proprio come il Torino. E allora viene da chiedersi: senza i suoi lampi sono guai? Evidentemente sì. I granata stentano anche perché quella che lo scorso campionato era la loro stella adesso si è spenta. In queste prime partite non riesce a illuminare e i motivi vanno ricercati in una condizione fisica precaria figlia di un’estate difficile. Procediamo con ordine per cercare di capire i motivi della sua crisi che coincide con quella della squadra. Ricordiamo le parole di Juric della passata stagione sul conto del croato: «Per me Vlasic è l’unico giocatore intoccabile di cui non posso fare a meno». Ed in effetti il trequartista era l’uomo in più dei granata: imprevedibile, fornitore di assist e anche marcatore. Di tutto, di più: dai suoi piedi partivano palloni invitanti per i compagni e il gioco di Juric veniva esaltato. Poi la telenovela estiva: alla della fine della scorsa stagione Cairo e Vagnati, in cerca di sconto, non avevano esercitato il diritto di riscatto fissato dal West Ham in 15 milioni. E da quel momento è cominciata una lunga ed estenuante trattativa.

Il ritorno a Torino

Nel frattempo il giocatore non ha fatto una preparazione seria. Qualche allenamento con il club londinese ma niente partitelle. Poi lavoro con un preparatore atletico personale ma nulla a vedere con il lavoro che i compagni stavano facendo a Pinzolo. Poi è comunque arrivato, visto che dopo le insistenze del tecnico il club granata ha raggiunto l’accordo con gli inglesi sulla base di 13 milioni (non pochi), ma senza che il giocatore avesse una condizione fisica accettabile. Vlasic voleva a tutti i costi tornare al Toro, ambiente in cui si è trovato bene, con un tecnico che lo stima, i tifosi che lo adorano. Nel sbloccare la trattativa ci ha messo molto del suo alzando la voce con i dirigenti inglesi.

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Anche con minacce più o meno velate: «O resto fermo qui oppure mi date al Torino, non ho intenzione di accettare nessun’altra squadra che non sia quella granata», grugniva Vlasic. Anche perché grazie alle passate prestazioni con il Torino si era già ripreso la maglia della nazionale croata con la partecipazione da protagonista al terzo posto della Croazia ai mondiali in Qatar. Adesso deve ripartire. C’è assolutamente bisogno di lui per svoltare. Il gioco del Toro ha bisogno delle sue invenzioni per scrollarsi di dosso la precarietà del momento. Juric si aspetta, magari già sabato sera contro l’Inter, il salto di qualità da parte di un giocatore dalla tecnica sopraffina.

La voglia di tornare protagonista

Intanto il giocatore è rientrato dalla sua nazionale. Contro il Galles (dove i croati sono stati sconfitti) è rimasto in panchina per tutto il match mentre contro la Turchia (altro match perso) era entrato al 62’ al posto di Brekalo. Di conseguenza il morale non è alto. Tra Croazia e Toro solo delusioni. Ma proprio per questo motivo potrebbe scattare la scintilla del riscatto, della voglia di tornare grande protagonista. Juric conta molto su questo aspetto psicologico e in questi giorni ci lavorerà sopra. In certe circostanze la “testa” è fondamentale, spesso più delle gambe. Non resta che aspettare la partita con l’Inter, l’avversario più difficile che potesse capitare in questo periodo di magre. Ci sarà il pubblico delle grandi occasioni che continua a rimanere vicino alla squadra come prima e più di prima. Ma fino a quando? Anche la pazienza del tifoso più comprensibile ha un limite. La squadra però c’è, i giocatori di qualità pure. E se Vlasic tornerà quello di prima...

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TORINOSette presenze, nessun gol. E soprattutto niente assist. Per Nikola Vlasic il nuovo inizio granata è cominciato male. Proprio come il Torino. E allora viene da chiedersi: senza i suoi lampi sono guai? Evidentemente sì. I granata stentano anche perché quella che lo scorso campionato era la loro stella adesso si è spenta. In queste prime partite non riesce a illuminare e i motivi vanno ricercati in una condizione fisica precaria figlia di un’estate difficile. Procediamo con ordine per cercare di capire i motivi della sua crisi che coincide con quella della squadra. Ricordiamo le parole di Juric della passata stagione sul conto del croato: «Per me Vlasic è l’unico giocatore intoccabile di cui non posso fare a meno». Ed in effetti il trequartista era l’uomo in più dei granata: imprevedibile, fornitore di assist e anche marcatore. Di tutto, di più: dai suoi piedi partivano palloni invitanti per i compagni e il gioco di Juric veniva esaltato. Poi la telenovela estiva: alla della fine della scorsa stagione Cairo e Vagnati, in cerca di sconto, non avevano esercitato il diritto di riscatto fissato dal West Ham in 15 milioni. E da quel momento è cominciata una lunga ed estenuante trattativa.

Il ritorno a Torino

Nel frattempo il giocatore non ha fatto una preparazione seria. Qualche allenamento con il club londinese ma niente partitelle. Poi lavoro con un preparatore atletico personale ma nulla a vedere con il lavoro che i compagni stavano facendo a Pinzolo. Poi è comunque arrivato, visto che dopo le insistenze del tecnico il club granata ha raggiunto l’accordo con gli inglesi sulla base di 13 milioni (non pochi), ma senza che il giocatore avesse una condizione fisica accettabile. Vlasic voleva a tutti i costi tornare al Toro, ambiente in cui si è trovato bene, con un tecnico che lo stima, i tifosi che lo adorano. Nel sbloccare la trattativa ci ha messo molto del suo alzando la voce con i dirigenti inglesi.

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