Bellanova, freccia senza arco: l'occasione per svoltare con il Toro

Il terzino ritrova l’Inter con cui aveva disputato una buona stagione. Fin qui non ha convinto del tutto, ma l’unico assist degli esterni è suo
Bellanova, freccia senza arco: l'occasione per svoltare con il Toro© LAPRESSE

TORINO - Può essere ritenuto il primo vero acquisto dell’estate granata: a suo tempo Vagnati non ha avuto dubbi nell’aprire la trattativa - poi chiusa con il Cagliari - destinata a portare Raoul Bellanova al Tobro. Giovane, con propensione al cross e voglia di crescere, l’esterno ha avuto la gamba giusta per sedurre Juric e Vagnati. Poi però, arrivato in granata e complice anche qualche attrito tattico, non è riuscito a liberare la corsa che lo può rendere decisivo. Così come era stato a Cagliari nel 2021-22, e come in parte nella passata stagione. Trascorsa in tutt’altra dimensione calcistica, tanto che se in rossoblù le presenze erano state 31, quelle con l’Inter - dove la destra è presidio di Dumfries e che pure Darmian frequenta con naturalezza - sono scese a 19. Anche in nerazzurro, tuttavia, ha saputo distinguersi per la capacità di prendere il fondo.

Torino, Juric obbligato a svoltare

Bellanova, Juric lo ha voluto al Toro

Tanto che Marotta lo avrebbe voluto confermare: il braccio di ferro con il Toro fu perso poiché in quel frangente, per i paletti finanziari, in entrata il club lombardo poteva operare in Italia soltanto con prestiti con obbligo di riscatto (cioè prorogando il pagamento al 2024). Una prerogativa, quella di Bellanova nel centrare palloni in area, per la quale Juric lo ha voluto al Toro. E che in questo primo scorcio di carriera sotto la Mole il terzino ha fatto intravvedere di saper mettere al servizio della squadra. Ciò che manca è la continuità, quella veemenza che possa rendere costante, se non arrembante, l’azione del terzino destro. Trovi anche lui i metri dove muoversi, le distanze giuste per attaccare l’avversario diretto e creare superiorità numerica. Troppo importante il suo apporto, per consentire ai vari Zapata, Sanabria e Pellegri di godere di preziosi palloni in area da cercare di trasformare in gol.

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Bellanova, Freccia per il Torino

Ciò che può rendere Bellanova un elemento in grado di fare la differenza è la velocità: non a caso tra i compagni il soprannome è Freccia. «Bravo Freccia, oggi hai capito che eravamo i granata», aveva scritto sui social Ricci all’indirizzo di Bellanova. Beccandosi una risposta a tono: «Ci hai fatto giocare in 11 contro 11 finalmente», era stata la replica dell’esterno. Frasi pubblicate dopo il pareggio contro la Roma, al termine di quello che fin qui è stato il miglior frangente attraversato dai granata. Che, prima di impattare contro i giallorossi, avevano battuto Genoa e Salernitana. In quella partita c’era stato un po’ il senso di ciò che Bellanova cerca per il seguito della sua stagione: contro la Roma aveva inizialmente balbettato per poi diventare a tratti trascinante, ora, dopo un avvio di stagione timido, l’ex interista vuole iniziare a lasciare il segno nel Toro.

Bellanova titolare contro l'Inter

Come Juric si aspetta anche guardando agli altri esterni. Lazaro ha qualità, ma fin qui non le ha espresse né in termini di gol né di assist: mancano gli uni e gli altri, al campionato dell’austriaco. Come a quello di Vojvoda e Soppy (quest’ultimo ha comunque giocato meno). L’unico a produrre un assist poi trasformato in rete da un compagno è stato proprio Bellanova, capace a Salerno di servire a Radonjic un pallone che poi il serbo ha messo alle spalle di Ochoa.
Di buono c’è che, in questi giorni, l’ex Under 21 si sia potuto allenare con Juric al Fila. Migliorando quegli automatismi con i compagni che invece, come si diceva, in parte sono venuti a mancare condizionando in negativo le prestazioni del terzino. Contro la sua ex squadra non ci dovrebbero essere dubbi: a destra giocherà Bellanova. Ballottaggio aperto, invece, tra Lazaro e Vojvoda per la fascia sinistra.

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TORINO - Può essere ritenuto il primo vero acquisto dell’estate granata: a suo tempo Vagnati non ha avuto dubbi nell’aprire la trattativa - poi chiusa con il Cagliari - destinata a portare Raoul Bellanova al Tobro. Giovane, con propensione al cross e voglia di crescere, l’esterno ha avuto la gamba giusta per sedurre Juric e Vagnati. Poi però, arrivato in granata e complice anche qualche attrito tattico, non è riuscito a liberare la corsa che lo può rendere decisivo. Così come era stato a Cagliari nel 2021-22, e come in parte nella passata stagione. Trascorsa in tutt’altra dimensione calcistica, tanto che se in rossoblù le presenze erano state 31, quelle con l’Inter - dove la destra è presidio di Dumfries e che pure Darmian frequenta con naturalezza - sono scese a 19. Anche in nerazzurro, tuttavia, ha saputo distinguersi per la capacità di prendere il fondo.

Torino, Juric obbligato a svoltare

Bellanova, Juric lo ha voluto al Toro

Tanto che Marotta lo avrebbe voluto confermare: il braccio di ferro con il Toro fu perso poiché in quel frangente, per i paletti finanziari, in entrata il club lombardo poteva operare in Italia soltanto con prestiti con obbligo di riscatto (cioè prorogando il pagamento al 2024). Una prerogativa, quella di Bellanova nel centrare palloni in area, per la quale Juric lo ha voluto al Toro. E che in questo primo scorcio di carriera sotto la Mole il terzino ha fatto intravvedere di saper mettere al servizio della squadra. Ciò che manca è la continuità, quella veemenza che possa rendere costante, se non arrembante, l’azione del terzino destro. Trovi anche lui i metri dove muoversi, le distanze giuste per attaccare l’avversario diretto e creare superiorità numerica. Troppo importante il suo apporto, per consentire ai vari Zapata, Sanabria e Pellegri di godere di preziosi palloni in area da cercare di trasformare in gol.

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