L'importanza della pausa
Proprio il Qatar è stato lo spartiacque tra due distinte fasi del Vlasic granata. Il quale anche nel finale della passata stagione, quindi rientrato dall’impegno mondiale, ha offerto qualche discreta prestazione, ma senza più riproporsi ai livelli di inizio ciclo. Juric, che in estate ha spinto affinché Cairo e Vagnati investissero i circa 10 milioni poi girati al West Ham per rilevare a titolo definitivo il calciatore, è convinto che il medesimo possa tornare un “pitbull” non solo per ferocia agonistica, ma anche per fame di gol e assist (rispettivamente 5 e 6 in 34 partite, nel 2022-23). Ebbene, la pausa per le nazionali è lo spazio ideale per far sì che Vlasic possa ritrovare una condizione tale da renderlo un autentico valore aggiunto, per questo Torino. Fin qui, per quanto importante, si è reso protagonista di un solo lampo: il gol decisivo realizzato nel successo contro il Sassuolo. Quasi un’eccezione, all’interno di un inizio di stagione nel quale il croato ha per lo più deluso. Di ciò sono ben consapevoli sia Juric che il giocatore stesso, il quale vuole adesso sfruttare al meglio i tanti giorni di allenamenti che lo separano dalla sfida contro il Bologna.
Il rapporto Vlasic-Juric
«Di Vlasic non posso dire nulla, al Filadelfia ha un atteggiamento ottimo, mentre in partita patisce il fatto che vorrebbe strafare e non ci sta riuscendo: deve giocare con un po’ più di leggerezza», diceva recentemente il tecnico parlando del suo pupillo. Per chiarire che, a differenza di altri compagni che hanno avuto cali di concentrazione e nelle giuste motivazioni, Vlasic non ha mai creato problemi comportamentali, a Juric. Il problema sta tutto in una forma non ideale, e che ha indotto Dalic a restituire il giocatore al Torino. Felice di potersi dedicare anima e corpo al pieno recupero di un elemento che era importante nel 3-4-2-1, e che è fondamentale nel nuovo 3-5-2 definitivamente varato dalla prova vinta a Lecce in avanti.