Pellegri pronto a giocare
È risaputo, d’altronde, che il ritardo nella completa maturazione calcistica di Pellegri sia dovuto principalmente a due fattori: l’età estremamente giovane nella quale si è imposto tra i professionisti - difficile gestirsi quando a 16 anni il Monaco ti paga 30 milioni (versati al Genoa) - e la serie impressionante di infortuni patiti. Il più incredibile di tutti appunto verificatosi al Dall’Ara poco più di un anno fa. Facile immaginare quanta possa essere la voglia del giocatore di avere una chance anche solo a partita in corso contro il Bologna di Thiago Motta. Così da scacciare i fantasmi che possono annidarsi nella testa di un giovane che, a soli 22 anni, ha avuto una lista lunghissima di contrattempi più o meno gravi da dover gestire. Sarebbe altamente simbolico, per Pellegri, trovare il gol nello stadio dove si era fermato senza nemmeno toccare il pallone. Un gol che per di più sarebbe il primo della sua stagione. Non che i suoi colleghi di reparto, guardando alle reti, abbiano fatto particolarmente meglio. Sia Zapata sia Sanabria, contro i rossoblù, andranno a caccia della seconda rete del loro campionato. Il colombiano non entra nel tabellino dei marcatori dalla sfida interna contro la Roma, mentre il paraguaiano si è sbloccato soltanto con il Sassuolo, quindi nella penultima uscita prima della sosta.
Torino, resta il problema del gol
Resta, in questo Torino che nelle prestazioni e nei risultati ultimamente sta convincendo parecchio, il problema del gol. Poche le 10 reti in 12 giornate, ed emblematico il fatto che il capocannoniere sia ancora Radonjic: nonostante le esclusioni punitive e il passaggio al 3-5-2 che ne limita l’impiego, il serbo resta davanti a tutti con 3 gol segnati. L’ultimo, però, realizzato quando ancora era estate, il 18 settembre a Salerno.