Nel cambio di modulo, con il Toro a due punte, Milinkovic-Savic ha assunto un ruolo fondamentale. Forse anche per le sue caratteristiche Juric si è convinto ad abbandonare il suo credo calcistico sintetizzabile nel 3-4-2-1 per passare a quello a due punte che sta valorizzando Zapata e Sanabria. Il portiere serbo, infatti, è molto bravo con i piedi e spesso i suoi lanci portano ad azioni offensive vere e proprie: quasi sempre passaggi precisi che “pescano” il giocatore libero a ridosso dell’area avversaria. Con una punta sola, però, i suoi assist quasi sempre non venivano sfruttati al meglio perché dentro l’area di rigore mancavano i punti di riferimento, visto che Tonny spesso arretrava per aiutare i compagni. Adesso, invece, la situazione è completamente diversa e molto più invitante.
I numeri puntualmente aggiornati dalla Lega confermano la bravura con i piedi di Milinkovic-Savic, che è il primo per la precisione dei lanci tra tutti i portieri della Serie A. Il serbo in questo campionato ha effettuato 484 tra passaggi e lanci, dei quali 334 andati a buon fine. E per ben 511 volte ha toccato la palla con i piedi. Un registra arretrato aggiunto che adesso può davvero fare la differenza, visto che offre una variante tattica significativa alla costruzione dal basso, consentendo di saltare il centrocampo avversario.
Milinkovic pronto al salto di qualità
Milinkovic-Savic, quindi, diventa ancora più importante nell’impostazione della manovra, ma adesso deve compiere (finalmente) il salto di qualità anche rendendosi protagonista di interventi decisivi e non incappando in qualche papera grossolana. I tifosi granata, infatti, non hanno ancora digerito le tre uscite a vuoto nel derby in pochi minuti, due delle quali hanno permesso alla Juve di segnare e di fatto vincere la partita. Episodi che il numero uno si porta dietro e che dovrà cancellare al più presto. Come? Con parate importanti, tali da rendere determinanti le sue prestazioni nella difesa del risultato, a maggior ragione adesso che il Toro sembra avere svoltato e poter aspirare legittimamente a un’ascesa in classifica tale da ritrovarsi in lotta per uno dei posti che valgono l’Europa.