Sorrentino: "Toro, Gemello tradito dall'inesperienza. L'ho chiamato..."

La testimonianza dell'ex portiere dopo l'errore dell'estremo difensore contro il Bologna: "Per crescere devi andare a giocare"
Sorrentino: "Toro, Gemello tradito dall'inesperienza. L'ho chiamato..."© Claudio Zamagni

TORINO - Stefano Sorrentino non ha dubbi: «L’errore di Gemello è stato causato esclusivamente dall’inesperienza. Luca ha qualità, si vede che ha una buona tecnica, che ha fiuto. Dopo Bologna l’ho chiamato per rincuorarlo. Gli ho detto: Luca, tu sei bravo, ma hai 23 anni e non puoi continuare a non giocare mai o quasi mai. Quando si è giovani, bisogna giocare. Anche a costo di scendere di categoria, ma per poi tornare su più forti. Perché è solo giocando che si fa esperienza e si migliora, si cresce. Sono più formative 20 partite in Serie B che 2 in A». Però in estate il Torino non ha voluto prestarlo al Lecco in B, dove sarebbe partito titolare. La bocciatura di Popa da parte di Juric ha cambiato i piani di Vagnati, che pensava di aver pescato gratis in Romania un portiere di livello.

Sorrentino e i portieri del Toro

Siamo nel ventre dello stadio Grande Torino e l’ex numero uno granata presenta insieme ai giornalisti Bramardo e Strippoli il loro nuovo libro sull’epopea dei portieri granata, una carrellata di affreschi e curiosità, di storie anche inedite e aneddoti, di interviste e approfondimenti non solo sui 20 migliori estremi difensori del Torino. Raccontano gli autori: «C’è chi ha giocato solo una partita pur di vincere il derby, chi ha parato il primo rigore a Ronaldo e chi a Maradona, chi ha fondato il Toro e difeso la porta una volta sola, chi è andato in guerra e chi la guerra l’ha subita in campo, aggredito da avversari e guardalinee in Coppa. Insomma, raccontiamo la storia di 106 guantoni granata dalla A alla Z». Stelle come Olivieri, per esempio: «Nel ‘34, ai tempi della Lucchese, il nostro futuro dt Erno Egri Erbstein lo mandò a lezione di danza perché migliorasse nell’equilibrio e nei movimenti. Sarebbe diventato il Gatto Magico, fino a vincere i Mondiali nel ‘38 e a ringraziare Egri per quel consiglio utilissimo. Si sarebbero poi ritrovati nel Toro».

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Sorrentino, gli aneddoti e l'attualità granata

Anche Sorrentino ha i suoi aneddoti da raccontare, mentre sottolinea per l’ennesima volta: «Ho tanti ricordi in granata, sono cresciuto qua. Se sono diventato un portiere di alto livello, lo devo al Toro». Quindi si torna all’attualità: «Anche Vanja si era ritrovato titolare senza esperienza, però poi ha giocato tanto ed è migliorato. Gemello deve solo crescere giocando con continuità, poi anche lui potrà dimostrare bene il proprio valore. Il suo errore non tecnico ma di inesperienza è stato evidente (quell’uscita fuori area su Fabbian, ndr), ma per il resto a Bologna mi era piaciuto».

Toro, Milinkovic titolare con l'Atalanta

Vanja tornerà titolare contro l’Atalanta. E Vanja piace molto a Juric per come gestisce l’azione col pallone tra i piedi, quasi da libero aggiunto: «Lo so. In generale oggi sul mercato si cerca a priori un portiere molto alto e capace di giocare coi piedi, mentre quasi si trascurano le doti tecniche. Io sono della vecchia scuola. Per prima cosa il portiere deve parare, deve saper compiere anche i miracoli, deve produrre punti con le sue parate. Però tanti allenatori privilegiano la capacità nei passaggi, nei lanci... Di sicuro è un ruolo affascinante, ma complicatissimo. Se fai una paratona, sei l’eroe di tutti. Ma se sbagli tu, prendi gol e tutto rischia di crollare solo per colpa tua. Tutti gli altri ruoli sono diversi, al confronto. Difatti devi avere qualche rotella fuori posto, per fare il portiere».

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TORINO - Stefano Sorrentino non ha dubbi: «L’errore di Gemello è stato causato esclusivamente dall’inesperienza. Luca ha qualità, si vede che ha una buona tecnica, che ha fiuto. Dopo Bologna l’ho chiamato per rincuorarlo. Gli ho detto: Luca, tu sei bravo, ma hai 23 anni e non puoi continuare a non giocare mai o quasi mai. Quando si è giovani, bisogna giocare. Anche a costo di scendere di categoria, ma per poi tornare su più forti. Perché è solo giocando che si fa esperienza e si migliora, si cresce. Sono più formative 20 partite in Serie B che 2 in A». Però in estate il Torino non ha voluto prestarlo al Lecco in B, dove sarebbe partito titolare. La bocciatura di Popa da parte di Juric ha cambiato i piani di Vagnati, che pensava di aver pescato gratis in Romania un portiere di livello.

Sorrentino e i portieri del Toro

Siamo nel ventre dello stadio Grande Torino e l’ex numero uno granata presenta insieme ai giornalisti Bramardo e Strippoli il loro nuovo libro sull’epopea dei portieri granata, una carrellata di affreschi e curiosità, di storie anche inedite e aneddoti, di interviste e approfondimenti non solo sui 20 migliori estremi difensori del Torino. Raccontano gli autori: «C’è chi ha giocato solo una partita pur di vincere il derby, chi ha parato il primo rigore a Ronaldo e chi a Maradona, chi ha fondato il Toro e difeso la porta una volta sola, chi è andato in guerra e chi la guerra l’ha subita in campo, aggredito da avversari e guardalinee in Coppa. Insomma, raccontiamo la storia di 106 guantoni granata dalla A alla Z». Stelle come Olivieri, per esempio: «Nel ‘34, ai tempi della Lucchese, il nostro futuro dt Erno Egri Erbstein lo mandò a lezione di danza perché migliorasse nell’equilibrio e nei movimenti. Sarebbe diventato il Gatto Magico, fino a vincere i Mondiali nel ‘38 e a ringraziare Egri per quel consiglio utilissimo. Si sarebbero poi ritrovati nel Toro».

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