Zapata, meno male che era finito…: i tifosi Toro lo adorano

Sempre decisivo, forte e potente ma anche tenero e intelligente: è il capocannoniere granata con 4 gol
Zapata, meno male che era finito…: i tifosi Toro lo adorano© LAPRESSE

In principio fu lo Stirpe. Prima di manifestarsi nella realtà granata, Duvan Zapata aveva fatto in tempo a salutare Bergamo e l’Atalanta con un gol inutile per conquistare punti contro il Frosinone, ma altamente simbolico in senso assoluto. Là dove il Toro ha pareggiato 0-0 domenica scorsa, i nerazzurri alla seconda giornata avevano perso 2-1. Con il colombiano che aveva accorciato le distanze dopo il doppio vantaggio dei laziali firmato da Harroui e Monterisi. Segnando la rete numero 69 con l’Atalanta ed eguagliando il record precedentemente stabilito da Cristiano Doni. Salutato Gasperini, il centravanti è salito in auto con direzione Torino: un trasferimento accompagnato dalla fiducia di molti, ma anche dai punti interrogativi di chi temeva che i problemi fisici dell’ultima stagionie a Bergamo potessero condizionarne il rendimento.

"I problemi fisici sono alle spalle"

«Sono arrivato qui perché voglio trascinare la squadra - le parole di agosto di Duvan -: i problemi fisici sono alle spalle e adesso posso segnare tanti gol». Concetti ai quali si sono aggiunti quelli rivolti dal tecnico croato all’attaccante: «Ha un entusiasmo pazzesco e un sorriso contagioso», spiegava l’allenatore che, fin dalla prima uscita, aveva deciso di affidare la titolarità dell’attacco al neo acquisto. In quella fase della stagione granata riferimento offensivo di un Torino che era ancora schierato con una sola punta. Questo, almeno, da inizio incontro. In quel frangente dell’annata Zapata, anche a causa di una condizione fisica non eccellente, si era prodotto in un solo acuto. Il 24 settembre contro la Roma, di testa su assist di Ilic e pareggiando la precedente marcatura di Lukaku. Primo di quattro gol che sempre hanno portato in dote punti, alla squadra di Juric. Il quale dalla trasferta di Lecce in avanti, e dopo l’esperimento da affinare andato in scena a Roma contro la Lazio, ha iniziato a utilizzare Zapata in tandem con Sanabria. Il paraguaino è andato in rete nella vittoria contro il Sassuolo.

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Zapata, i tifosi lo adorano

Si è poi ripetuto contro l’Atalanta, in quella che rimane la miglior prestazione globale dei granata: contro la sua ex squadra Duvan ha segnato la rete che ha rotto l’equilibrio e l’ultima, mentre il raddoppio è stato opera di Sanabria su calcio di rigore. Dopo il 3-0 ai lombardi, Zapata si è concesso una pausa contro il Frosinone. Salvo tornare assoluto protagonista nella sfida vinta sabato contro l’Empoli, la terza di fila in casa, nonché la terza consecutiva nella quale i granata non hanno subito gol. Per il centravanti che in Italia aveva iniziato a giocare nel Napoli è stato il quarto centro con il Toro: tutti decisivi, tutti segnati davanti ai propri tifosi, tre dei quali sotto la Maratona. Che sempre più come il resto della tifoseria lo adora, per l’atteggiamento con il quale vive le partite prima ancora che per i gol che realizza. Certo importanti, i gol, ma punta dell’iceberg di prestazioni quasi sempre molto granata, per generosità e intensità.

Juric, le parole su Zapata

«È un onore allenare un giocatore così, che ha questo spirito - le parole più recenti di Juric dedicate a Zapata -: e ha ancora tanta fame. La svolta è arrivata contro l’Atalanta, la doppietta che ha segnato gli ha ridato sicurezza». Cementata attorno a quelle lacrime di gioia sgorgate alla fine della partita. Archiviata la prova contro l’Empoli, l’attaccante avrà l’opportunità di continuare la striscia positiva, e propedeutica a nuovi punti che i granata potranno incamerare, nella sfida di sabato contro l’Udinese. Si giocherà sempre al Grande Torino, quella che ormai è divenuta “casa Duvan”. E che per adesso è anche la tana nella quale pure Sanabria si è prima sbloccato, e poi ha segnato la seconda rete della sua Serie A. Alle spalle dei due preme Pellegri, con l’Empoli in campo nel finale di gara, che spinge per avere altre chance e trovare il gol che possa infondergli fiducia. Juric, che ha sempre creduto nel ragazzo, ci spera, così da avere una valida alternativa alle spalle dei due sudamericani.

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In principio fu lo Stirpe. Prima di manifestarsi nella realtà granata, Duvan Zapata aveva fatto in tempo a salutare Bergamo e l’Atalanta con un gol inutile per conquistare punti contro il Frosinone, ma altamente simbolico in senso assoluto. Là dove il Toro ha pareggiato 0-0 domenica scorsa, i nerazzurri alla seconda giornata avevano perso 2-1. Con il colombiano che aveva accorciato le distanze dopo il doppio vantaggio dei laziali firmato da Harroui e Monterisi. Segnando la rete numero 69 con l’Atalanta ed eguagliando il record precedentemente stabilito da Cristiano Doni. Salutato Gasperini, il centravanti è salito in auto con direzione Torino: un trasferimento accompagnato dalla fiducia di molti, ma anche dai punti interrogativi di chi temeva che i problemi fisici dell’ultima stagionie a Bergamo potessero condizionarne il rendimento.

"I problemi fisici sono alle spalle"

«Sono arrivato qui perché voglio trascinare la squadra - le parole di agosto di Duvan -: i problemi fisici sono alle spalle e adesso posso segnare tanti gol». Concetti ai quali si sono aggiunti quelli rivolti dal tecnico croato all’attaccante: «Ha un entusiasmo pazzesco e un sorriso contagioso», spiegava l’allenatore che, fin dalla prima uscita, aveva deciso di affidare la titolarità dell’attacco al neo acquisto. In quella fase della stagione granata riferimento offensivo di un Torino che era ancora schierato con una sola punta. Questo, almeno, da inizio incontro. In quel frangente dell’annata Zapata, anche a causa di una condizione fisica non eccellente, si era prodotto in un solo acuto. Il 24 settembre contro la Roma, di testa su assist di Ilic e pareggiando la precedente marcatura di Lukaku. Primo di quattro gol che sempre hanno portato in dote punti, alla squadra di Juric. Il quale dalla trasferta di Lecce in avanti, e dopo l’esperimento da affinare andato in scena a Roma contro la Lazio, ha iniziato a utilizzare Zapata in tandem con Sanabria. Il paraguaino è andato in rete nella vittoria contro il Sassuolo.

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