Sazonov c’è, Juric si fida del guerriero: con la Salernitana può partire dal 1'

L’infortunio di Buongiorno candida il georgiano del Toro a essere titolare domenica prossima: "È il mio momento”. Il tecnico lo ha elogiato a lungo dopo Cagliari
Sazonov c’è, Juric si fida del guerriero: con la Salernitana può partire dal 1'© LAPRESSE

TORINO - Più che una partita di pallone, o meglio più che uno scampolo della sfida giocata e vinta dal Torino a Cagliari, quello di Sazonov in Sardegna è stato un immolarsi. Definibili tra importanti e decisivi, gli interventi compiuti dal georgiano nel quarto d’ora in cui è rimasto in campo. Il più difficile, per i granata che nella parte finale della prova si sono spesi per difendere il doppio vantaggio (firmato da Zapata e Ricci) messo a repentaglio dal gol di Viola. Minuti di sofferenza - in considerazione della conclamata capacità del Cagliari di Ranieri di ribaltare situazioni complesse nei finali di gara - che hanno visto l’ex difensore della Dinamo Mosca tra i protagonisti. Negli ultimi due minuti di recupero ha chiuso due volte su Lapadula: la prima contrastando la conclusione del centravanti, la seconda impedendo che il pallone potesse arrivare a Wieteska, in posizione ideale per battere Milinkovic-Savic.

Sazonov dopo Cagliari-Torino

Strappano un sorriso, ma un sorriso denso di ammirazione, le parole di Sazonov con le quali ha espresso dubbi sul fatto di avere effettuato anche un solo passaggio: «La partita è stata difficile soprattutto nell’ultimo quarto d’ora. Forse ho fatto zero passaggi, ma la vittoria è stata davvero importante». Ecco perché, più che una partita, quella del georgiano è stato un immolarsi: una scivolata di qui, una di là, una gamba allungata da una parte e un tentacolo liberato dall’altra. Ora, dopo aver collezionato la sesta presenza in campionato, ma da subentrato, contro la Salernitana (domenica al Grande Torino, ore 12.30) il centrale ha buone possibilità di iniziare nella formazione titolare.

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Buongiono out, tocca a Sazonov

Una prospettiva figlia dell’infortunio di Buongiorno che si somma a quello del lungodegente Schuurs. Cioè i due difensori prevalentemente utilizzati da Juric al centro della retroguardia. Là dove Djidji e soprattutto Tameze sarebbero adattati. Per caratteristiche fisiche, tecniche e tattiche la prima alternativa di ruolo all’azzurro e all’olandese è Sazonov. Il quale contro la Salernitana potrebbe così completare un reparto formato a destra da Djidji (o Tameze, che Juric dovrebbe però portare in panchina considerata l’assenza di Ricci) e a sinistra da Rodriguez. Se ne saprà qualcosa in più da quest’oggi, visto che il Toro riprenderà il lavoro al Filadelfia. «È arrivata la mia chance - ha aggiunto Sazonov dopo la vittoria di Cagliari -: prepariamo bene la partita contro la Salernitana, forse sarò titolare e per me sarebbe una cosa importante. In difesa siamo fortissimi, anzi “fortissimissimi”: la concorrenza mi fa crescere, ma se ho la possibilità di giocare ne sono felice».

Juric, lode a Sazonov

Sazonov sta aspettando con pazienza il suo momento, consapevole di poter godere della fiducia di Juric. Che alla prima e unica gara disputata da titolare (a Roma contro la Lazio) così aveva parlato, del centrale: «Ho visto progressi, mi ricorda i primi tempi di Schuurs». Un confronto certamente lusinghiero, per un beniamino della tifoseria attrattivo per le donne granata anche per la sua avvenenza. Lato che non guasta, ma del quale al tecnico interessa poco o nulla. E non tragga in inganno la prima parte di un’ulteriore riflessione dell’allenatore granata, su Sazonov: «È uno di quei giocatori ai quali darei tutto... Ha una mentalità pazzesca, vuole migliorarsi e sta facendo tanti passi in avanti anche se gioca poco - aveva detto Juric a inizio dicembre -. Sono però convinto che ci darà una mano, e resta il fatto che sono contento di come stia affrontando l’avventura nel Toro». Una bella mano Sazonov l’ha data a Cagliari, anche due potrà offrirne contro la Salernitana se sarà un titolare.

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TORINO - Più che una partita di pallone, o meglio più che uno scampolo della sfida giocata e vinta dal Torino a Cagliari, quello di Sazonov in Sardegna è stato un immolarsi. Definibili tra importanti e decisivi, gli interventi compiuti dal georgiano nel quarto d’ora in cui è rimasto in campo. Il più difficile, per i granata che nella parte finale della prova si sono spesi per difendere il doppio vantaggio (firmato da Zapata e Ricci) messo a repentaglio dal gol di Viola. Minuti di sofferenza - in considerazione della conclamata capacità del Cagliari di Ranieri di ribaltare situazioni complesse nei finali di gara - che hanno visto l’ex difensore della Dinamo Mosca tra i protagonisti. Negli ultimi due minuti di recupero ha chiuso due volte su Lapadula: la prima contrastando la conclusione del centravanti, la seconda impedendo che il pallone potesse arrivare a Wieteska, in posizione ideale per battere Milinkovic-Savic.

Sazonov dopo Cagliari-Torino

Strappano un sorriso, ma un sorriso denso di ammirazione, le parole di Sazonov con le quali ha espresso dubbi sul fatto di avere effettuato anche un solo passaggio: «La partita è stata difficile soprattutto nell’ultimo quarto d’ora. Forse ho fatto zero passaggi, ma la vittoria è stata davvero importante». Ecco perché, più che una partita, quella del georgiano è stato un immolarsi: una scivolata di qui, una di là, una gamba allungata da una parte e un tentacolo liberato dall’altra. Ora, dopo aver collezionato la sesta presenza in campionato, ma da subentrato, contro la Salernitana (domenica al Grande Torino, ore 12.30) il centrale ha buone possibilità di iniziare nella formazione titolare.

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