TORINO - Più che una partita di pallone, o meglio più che uno scampolo della sfida giocata e vinta dal Torino a Cagliari, quello di Sazonov in Sardegna è stato un immolarsi. Definibili tra importanti e decisivi, gli interventi compiuti dal georgiano nel quarto d’ora in cui è rimasto in campo. Il più difficile, per i granata che nella parte finale della prova si sono spesi per difendere il doppio vantaggio (firmato da Zapata e Ricci) messo a repentaglio dal gol di Viola. Minuti di sofferenza - in considerazione della conclamata capacità del Cagliari di Ranieri di ribaltare situazioni complesse nei finali di gara - che hanno visto l’ex difensore della Dinamo Mosca tra i protagonisti. Negli ultimi due minuti di recupero ha chiuso due volte su Lapadula: la prima contrastando la conclusione del centravanti, la seconda impedendo che il pallone potesse arrivare a Wieteska, in posizione ideale per battere Milinkovic-Savic.
Sazonov dopo Cagliari-Torino
Strappano un sorriso, ma un sorriso denso di ammirazione, le parole di Sazonov con le quali ha espresso dubbi sul fatto di avere effettuato anche un solo passaggio: «La partita è stata difficile soprattutto nell’ultimo quarto d’ora. Forse ho fatto zero passaggi, ma la vittoria è stata davvero importante». Ecco perché, più che una partita, quella del georgiano è stato un immolarsi: una scivolata di qui, una di là, una gamba allungata da una parte e un tentacolo liberato dall’altra. Ora, dopo aver collezionato la sesta presenza in campionato, ma da subentrato, contro la Salernitana (domenica al Grande Torino, ore 12.30) il centrale ha buone possibilità di iniziare nella formazione titolare.