Gli infortuni
Il capitano andrà monitorato con attenzione in questi giorni, nonostante gli esami di ieri abbiano escluso lesioni. Lo stesso Juric in conferenza stampa si era mostrato possibilista in merito a un recupero rapido: «Dovrebbe essersi fermato in tempo», così il tecnico croato commentando il cambio con Masina al 42’ del primo tempo della sfida contro la Salernitana. Rodriguez ha sentito tirare e ha preferito fermarsi, più o meno come nella gara contro il Sassuolo del 6 novembre: appena sente qualcosa di... strano, ha la lucidità di non andare oltre. E fa bene, anche perché è il giocatore che viene impiegato più spesso in difesa e ricopre un ruolo chiave nello sviluppo del gioco del Toro. Ora sosterrà un programma personalizzato per esserci sabato, senza però forzare e rischiare inutilmente. Ieri ha svolto solo delle terapie, per evitare ulteriori sovraccarichi. Ma l’ottimismo a proposito dell’utilizzo di Rodriguez al Mapei Stadium c’è ed è tangibile.
Diverso, invece, è il quadro che riguarda le condizioni di Tameze. Non ha avuto bisogno di svolgere esami strumentali perché sta bene, nonostante il fastidio al polpaccio avvertito domenica. Si è allenato col gruppo e al momento non ci sono controindicazioni di alcun genere in vista del match col Sassuolo. Da capire, poi, se verrà schierato dall’inizio: per il ruolo di braccetto destro scalpita Koffi Djidji, che ha smaltito le noie fisiche che appartengono ormai al post Genoa e si candida per una maglia da titolare contro i neroverdi. A farne le spese sarebbe proprio Tameze, che però può dare una mano anche in mezzo al campo, storicamente il suo “habitat” naturale.