Toro, angoli e punizioni: idee per svoltare, svolti allenamenti speciali

Con Ilic in campo più qualità nei corner e nei cross da fermo: solo l’Empoli segna di meno in questa maniera. Juric: "Se battiamo 10 angoli a partita si deve segnare, pure in modo sporco!”

Per ottenere vittorie decisive per l'Europa servono allenamenti da zona Europa. Serve, in sostanza, una cura dei dettagli maniacale. Non è un caso che Ivan Juric, nella conferenza stampa di presentazione di Sassuolo-Torino, abbia parlato dei calci piazzati: "In alcune partite, con dieci calci d'angolo a favore, bisogna riuscire a segnare anche in modo sporco". Se il Toro non arriva in area col pallone, dunque, deve trovare un metodo alternativo per rompere il ghiaccio in alcune partite.

Pochi gol su palla inattiva

Per sbloccare situazioni in equilibrio i gol provenienti dai calci piazzati, partendo dagli angoli e passando per le punizioni, nel calcio moderno diventano essenziali. In questo senso il Toro è la penultima formazione della Serie A, con un'incisività da piena zona retrocessione nonostante i saltatori non manchino: basti pensare a Buongiorno, ma soprattutto a gente come Zapata e Sanabria. Appena 5 gol su palla inattiva (peggio solo l'Empoli a 1): stesso modesto bottino di Monza e Salernitana. Certo, il ritorno di Ilic dall’inizio può essere importante, perché il serbo ha dimostrato di essere il migliore nel battere sia gli angoli, sia le punizioni.

Toro, bene con le big

Non può essere questo un numero degno dei primi sette posti, per questo Juric ha intensificato gli allenamenti su questo particolare. Anche perché tanti pareggi sono figli proprio dell’incapacità di trovare dei piani B al gol su azione manovrata: il Toro in casa, per esempio, non è riuscito a sbloccare la partita contro Cagliari, Verona e Salernitana. Gare che al Grande Torino nella norma dovrebbero essere da tre punti diventano incontri in cui i granata strappano appena un punto. Ecco spiegato, mai come quest’anno in cui non esiste più un tema legato al complesso d’inferiorità rispetto alle big (vedi le vittorie contro Napoli e Atalanta, ma anche il pareggio contro la Roma), il gap con le 9 squadre che precedono il Toro.

Terzo peggiore attacco del campionato

Ovviamente, anche il rapporto percentuale fra i gol da palla inattiva e quelli complessivi viaggia di pari passo: solo il 25% (quindi 5 su 20) delle reti proviene da punizioni o corner. Numeri che stridono con le ambizioni: non riuscire a segnare in 10 gare sulle 22 finora disputate (4 volte in casa, 6 in trasferta) - al netto dei tanti punti raccolti (32 in 22 uscite) - rappresenta un campanello d’allarme. Il terzo peggior attacco del campionato, infatti, ora ha l’obbligo di cambiare marcia per vivere un grande finale di stagione.
L’ultima volta con meno reti realizzate in A dopo 22 gare risale a 17 anni fa: solo 17 gol, il primo dell’era Cairo della massima serie. Nel frattempo, però, aspirazioni e uomini sono notevolmente cambiati. Già contro il Sassuolo il Toro deve dimostrare una crescita: uscire vincenti da questa trasferta significa dare un segnale forte in chiave Europa e aver colto le sollecitazioni di Juric. Contro la quarta peggior difesa del torneo non può più essere un’impresa titanica.
 

  

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