Sanabria non vuole mollare, ma Pellegri sente la chance Toro

Juric è contento degli ultimi allenamenti della giovane punta, mentre Tonny è un po’ stanco: per battere il Lecce dopo i due pareggi consecutivi possibile staffetta in attacco
Sanabria non vuole mollare, ma Pellegri sente la chance Toro© LAPRESSE

TORINO - Dovendo affrontare il Lecce si torna sempre lì, a un Toro che sa chiudersi bene ma che non sa sviluppare azioni pericolose la stessa naturalezza. Da record negativi i tiri in porta, e questo nonostante nelle ultime giornate un bomber da tale si stia comportando: con le sue 5 reti nelle ultime 10 partite Duvan Zapata ha una media alta, adesso. A differenza di Pellegri che una media ancora non può vantarla, visto che la sua casella marcatori è rimasta fin qui inesorabilmente vuota. Qualcosa ha messo a disposizione Sanabria, ma meno rispetto a quanto ci sarebbe attesi dopo il varo del modulo con i due centravanti, e in considerazione delle 12 reti messe a segno nel passato campionato. Sanabria - 3 reti fin qui - che Juric concorda nel vedere non al top della condizione: «È meno brillante che in altri periodi, ma sta anche convivendo con un fastidioso problema al tendine - spiega Juric -: da grande professionista qual è sta dando tutto in allenamento come in partita, ma questo guaio un po’ di freschezza gliela toglie. Stiamo comunque cercando di riportarlo al top perché lui per noi è fondamentale. Per il suo eventuale cambio Pellegri si deve far trovare pronto, e lo stesso discorso vale per Okereke. Da gennaio siamo rimasti in pochi, adesso c’è proprio bisogno di tutti. Pellegri è in un momento che sta bene, adesso mi aspetto che ci dia una bella mano». Dentro o fuori possa essere Pellegri, senza dubbio il modulo continuerà a essere quello con i due attaccanti: «Sì, stiamo lavorando in questa direzione e non abbiamo intenzione di cambiare».

Juric, il bivio: Pellegri o Sanabria?

La scelta di Juric sarà tra Pellegri e Sanabria, visto che Zapata è diventato in breve tempo un riferimento di questo Toro, per capacità tecniche e caratura da leader. Anzi senza Buongiorno è il colombiano, in campo, il giocatore con più carisma, tra i granata: «Che fosse un giocatore fuori dal comune lo si era capito fin da primo giorno al Filadelfia - aggiunge l’allenatore -, e adesso in più sta giocando con una continuità pazzesca. Sicuramente Duvan è un leader, ma ne abbiamo anche tanti altri: da Rodri a Buongiorno, fino a Sanabria e Tameze ma non soltanto loro». Se tra gli attaccanti puri il peso del gol è sollevato dal solo Zapata, tra i trequartisti l’epurazione di gennaio ha tolto alla rosa sia Karamoh, che Seck e Radonjic, lasciando quindi in dote a Juric la fantasia di Vlasic. Determinante con due assist nel rotondo successo contro l’Atalanta, decisivo con una rete per parte contro Sassuolo e Napoli, ma per il resto poco incisivo. Il tecnico dribbla la questione Vlasic, ma torna sulla gara contro il Lecce nel suo complesso: «Ci verranno a pressare perché il loro modo di giocare è quello - l’analisi proposta da Juric -. Può uscire una bella partita, loro hanno attaccanti veloci e terzini che si inseriscono. E anche dietro sono forti: Pongracic è un top player. Noi siamo pochi, soprattutto in difesa, ma cercheremo comunque di mantenere la nostra solidità». Da appoggiare però a qualche gol in più che possa arrivare dai volti meno noti, da Vlasic o da Sanabria, se non magari da un Pellegri che ha una voglia matta di sbloccarsi.

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