Masina-Toro, riscatto doppio per un milione di motivi

Il difensore ha dimostrato di essere rinato dopo i tanti problemi a Udine. Per il club granata sarà un affare esercitare il diritto di acquisto a cifre così basse

Sono bastate poche settimane ad Adam Masina per spazzare via dubbi e pregiudizi. Arrivato tra lo scetticismo generale e accolto con freddezza dal popolo granata durante l’ultimo giorno del mercato invernale, il terzino italo-marocchino ha saputo far ricredere tutti. Rapidamente e alla sua maniera. In silenzio e attraverso il duro lavoro sul campo. Allenamenti a mille che hanno convinto Ivan Juric a gettarlo nella mischia. Sul campo il classe 1994 non ha steccato una gara, raggiungendo già quota 7 presenze (le ultime 5 da titolare) col Toro. Mica male per chi era arrivato con la fastidiosa etichetta di tappabuchi e terza scelta, visto che gli obiettivi principali di mercato avevano preso altre strade (Kohn è finito al Galatasaray e Angelino si è accasato alla Roma). Poco male. Meglio avere chi vedeva nel Torino un punto di arrivo e desiderava fortemente la chance di indossare una delle maglie più gloriose del calcio italiano. Detto, fatto.

Masina vuole restare al Torino

Adam si sta giocando alla grande il semestre in granata, tanto che Urbano Cairo e Davide Vagnati sono sempre più convinti di esercitare a fine stagione il diritto di riscatto per accaparrarselo a titolo definitivo. Masina ci spera e sta spingendo al massimo per guadagnarsi la conferma. Il suo contratto con l’Udinese scade nel 2025, ma Cioffi, forse un po’ troppo a cuor leggero, l’aveva scaricato concedendogli appena 60 minuti sul rettangolo verde. Chissà forse avrebbe potuto far comodo un elemento duttile come l’ex Bologna alla retroguardia friulana. E invece ora se lo gode il Toro, pronto - in caso di acquisizione - a far firmare un contratto biennale al laterale mancino nel giro della nazionale marocchina. Possibile che nell’accordo venga pure inserita una opzione per una eventuale terza stagione. Dialoghi già avviati e tuttora in corso per trovare la quadra definitiva, ma tra le parti regna estrema serenità e la volontà comune di arrivare al traguardo.

Masina, l'intuizione di Vagnati

Un merito particolare su questa operazione va data al direttore tecnico Vagnati. L’intuizione Masina è tutta sua. D’altronde giocava in casa, visto che proprio l’attuale uomo-mercato granata aveva lanciato giovanissimo il difensore ai tempi della Giacomense in Serie C2. Masina aveva solo 18 anni ed ebbe una escalation rapidissima, tanto da volare in pochi mesi prima in Serie A col Bologna e poi nell’Under 21 di Di Biagio. Insomma, il classico percorso del predestinato. Qualcosa negli anni successivi è andato storto tra infortuni e scelte sbagliate. La ripartenza tra Watford e Udinese l’ha riportato in auge alla soglia dei 30 anni. Perché in fondo non è mai troppo tardi per ritagliarsi uno spazio importante. Quello trovato al Torino e che adesso Masina punta a tenersi stretto. La sua duttilità tecnico-tattica si è rivelata apprezzatissima: Adam può giocare sia come braccetto di sinistra nella difesa a 3 sia come quinto a tutta fascia oppure da terzino in una retroguardia a quattro. Doti da jolly difensivo che lo rendono parecchio utile all’interno di una rosa. Sia che rimarrà Juric sia in caso di arrivo di un altro allenatore. Per questo motivo il Torino sta già lavorando al suo riscatto, che - tra l’altro - è a cifre decisamente abbordabili. Per renderlo un calciatore granata a tutti gli effetti serve appena un milione. Un affarone con i prezzi che circolano di questi tempi.

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