Ciammaglichella, il Frosinone per l'esordio col Torino: la mossa di Juric

Il giovanissimo talento granata sarà convocato per la seconda volta consecutiva in prima squadra dopo aver respirato dalla panchina l'aria del derby contro la Juve

TORINO - Riavvolgiamo il nastro: luglio, Pinzolo. Aaron Ciammaglichella, quando il ritiro è già iniziato da qualche giorno, arriva in Trentino per lavorare al fianco di Buongiorno e tutti gli altri. «Allenarsi con la Prima squadra e con Juric è importantissimo, è bello confrontarsi con chi ha tanta esperienza», afferma in quei giorni. Riportiamo il nastro al presente: aprile, Torino. Aaron Ciammaglichella lo ritroviamo di nuovo lì, al lavoro agli ordini di Juric e al fianco di Buongiorno e compagni. Il contesto, seppur all’apparenza simile, è però molto diverso rispetto. Il centrocampista, che a Pinzolo era stato chiamato insieme a diversi altri Primavera più che altro per fare numero in attesa dei rinforzi dal mercato, ora ha ricevuto una sorta di promozione e può concretamente sperare di esaudire il sogno di debuttare in Serie A con addosso quella maglia granata nella quale è cresciuto, che indossa da quando aveva 4 anni.

Torino, Ciammaglichella in rampo di lancio

Juric lo ha portato in panchina nel derby e anche in questi giorni lo sta facendo allenare al Filadelfia: facile immaginare che possa inserirlo nell’elenco dei convocati anche per la partita contro il Frosinone, considerata anche l’emergenza a centrocampo (Ricci è squalificato, Gineitis infortunato, Tameze dovrebbe ancora una volta essere arretrato al ruolo di difensore per via dell’assenza di Djidji). Anche in altre occasioni il tecnico granata aveva deciso di chiamare Ciammaglichella e portarlo in panchina - quest’anno è avvenuto nella trasfera di Cagliari, l’anno scorso in quella di Lecce e nella gara di Coppa Italia contro la Fiorentina - ma mai, finora, è capitato che lo convocasse due volte di fila in Prima squadra: se ciò, come sembra, avverrà, sarà la prova di quanto Juric si fidi di lui.

Sotto gli occhi di Juric

D’altronde i progressi avuti in questi mesi non sono passati inosservati agli occhi dell’allenatore croato: Ciammaglichella ha trascinato il Torino di Scurto anche a suon di gol, nove quelli messi a segno nelle ventisette partite giocate in campionato (più un gol anche in Coppa Italia) e tre gli assist vincenti forniti ai compagni. Numeri importanti considerati che si tratta di un centrocampista, seppur con caratteristiche offensive (è stato utilizzato a volte come trequartista o come attaccante esterno) e non di una vera punta. «Per me il Toro è una seconda casa», diceva sempre in estate. Ora sogna di arrivare fino all’ultimo piano di questa casa e aprire quell’ultima porta che gli manca, quella che lo porterebbe a esordire appunto in Prima squadra in Serie A.

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