Vanoli: “Sto bene, travolto da un mare d’affetto”. Sul 4 maggio, Inter e Ricci...

Il tecnico del Torino torna a parlare del malore accusato col Venezia, ma anche delle emozioni vissute a Superga. Sulle condizioni del gruppo c'è qualche novità
Vanoli: “Sto bene, travolto da un mare d’affetto”. Sul 4 maggio, Inter e Ricci...© Marco Canoniero

Lo spavento del malore contro il Venezia, la ripresa, Superga e la prossima sfida contro l'Inter. Paolo Vanoli, in conferenza, ha parlato di tutto in vista del match con i nerazzurri. Una gara speciale per lui perché dal 2019 al 2021 è stato collaboratore tecnico al fianco di Conte, ma anche la possibiità di tirare fuori ulteriori motivazioni alla sua squadra: "Continuiamo il percorso di crescita. A volte si fa un passo indietro per farne due avanti".

Vanoli, conferenza Torino-Inter

Vanoli, allenatore del Torinoha voluto rassicurare tutti sulle sue condizioni: "Sto bene e ringrazio lo staff sanitario e la croce rossa per il pronto intervento. Sono stato travolto da un mare d'affetto, non me lo aspettavo". Poi ha parlato del gruppo: "La squadra sta bene, abbiamo recuperato Linetty e Ricci. Casadei ha avuto un piccolo sovraccarico, ma sta benissimo. Dobbiamo valutare Sosa che è rientrato parzialmente in gruppo, vediamo se portarlo tra i convocati. E poi Karamoh ha avuto un inizio di pubalgia, penso che non sarà a disposizione. E forse Pedersen che ha avuto un trauma facciale, vediamo con gli esami".

Sull'Inter e la finale di Champions raggiunta: "Faccio i complimenti a tutti, è un traguardo importante raggiunto con due gare incredibili e belle per il calcio. Per tutto il movimento del calcio italiano le due finali in tre anni sono qualcosa di importante. È stato un capolavoro di unità d'intenti, un percorso dove sono cresciuti tutti. Quando incontri una grande squadra sono partite che si motivano da sole, siamo carichi". Sulla formazione: "In campo chi ha giocato meno? Sempre domande per sapere la formazione...(ride ndr). Ha parlato di Ilic ma è un giocatore importante, non ha bisogno di questo. Viene da campionati in serie A, è stato preso come giocatore importante. Se dovesse giocare Dembele, sarebbe un bel passo d'esperienza. Ma l'esperienza l'ha fatta anche con l'errore di Firenze...Il bello di un giovane è fargli vivere gli errori, è dal primo giorno che dimostro che tutti sono importanti".

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Torino

Superga e la marcia dei tifosi

Il tecnico poi ha parlato del 4 maggio e della giornata a Superga: "Sono andato due volte. La prima quando sono arrivato perché volevo capire cosa fosse la storia di questo importante club, mentre la seconda l'altro giorno quando l'ho vissuta. La cosa più forte è stato il rumore del silenzio davanti alla lapide quando Zapata ha letto i nomi. Me l'avevano raccontato, devo dire grazie perché ho avuto la fortuna di viverlo". Sulla marcia dei tifosi e la contestazione: "Sono una parte importante, hanno il diritto di dire ciò che pensano. Il grande insegnamento che ho avuto quest'anno è che noi e loro siamo andati avanti sulla stessa strada. Si poteva fare meglio nel primo tempo con il Venezia, ma poi abbiamo dimostrato che non vogliamo i tradire i valori".

Sul futuro de Toro e i percorso di crescita: "È un obiettivo di quando si inizia, farlo e cercare di superare gli ostacoli. Tutti gli allenatori e le società hanno una strada e idee per provare ogni anno a mettere tasselli importanti per la crescita. Non si nasce vincenti, lo si diventa". Sull'incontro con Pulici: "Una grande emozione. Il Filadelfia è casa loro, noi a braccia aperte le accogliamo perché è bello farli rientrare a casa loro. Sono valori da non perdere: per costruire il futuro, non si può dimenticare il passato. È stato bello parlare con lui". Su Adams: "Non mi aspettavo questo suo impatto in un campionato così difficile per un attaccante. Gli faccio i complimenti, anche al club perché ha preso un attaccante funzionale e di qualità. Può ancora migliorare, ma parliamo di un ragazzo che ha voglia di crescere ed è alienabile. Si merita ciò che ha fatto, ma mancano ancora tre partite".

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Motivazioni e giovani in Italia

Vanoli ha poi parlato delle motivazioni della squadra: "Tutti pensano che io abbia sbraitato all'intervallo e poi mi sono sentito male, ma non è così. Sono entrato negli spogliatoi, a cinque minuti dalla fine ho detto i cambi da fare e ho detto solo una parola: 'Dobbiamo vergognarci'. E mi ci metto anche io, perché sono l'allenatore. Per questo nel secondo tempo mi sono seduto, volevo vedere una reazione che c'è stata. Mi piace questo aspetto della squadra, da una parte è una debolezza ma vogliamo reagire e lo abbiamo dimostrato con un secondo tempo da Toro. Potevamo anche vincerla, mi ha dato fastidio che al primo errore abbiamo abbassato la testa e lo abbiamo pagato. Ma ho capito che non posso stare seduto perché altrimenti mi sento male...".

A chiudere sui giovani in Italia: "Ho lavorato per otto anni con la Nazionale facendo le categorie. Quando vedo giovani che ho avuto ad alti livelli, come Dimarco, Locatelli e Pezzella, è bello. Ricordi che anche loro hanno avuto una prospettiva importante. Mi piace lavorare con i giovani, devono avere la loro crescita e poi devono giocare. Mi dà fastidio mettere un giovane con la squadra non motivata, ma deve giocare perché è bravo e per pensare al futuro. Altrimenti si regala loro un'illusione...Il giovane deve capire che c'è chi arriva subito e chi ha un percorso, io da giovane ho giocato in Interregionale...Il problema è che magari fai giocare un giovane e poi lo mandi in B o in C, non voglio dare loro una delusione. In tutte le parti del mondo, se hai un giovane forte non lo lasci in panchina".

 

 

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Lo spavento del malore contro il Venezia, la ripresa, Superga e la prossima sfida contro l'Inter. Paolo Vanoli, in conferenza, ha parlato di tutto in vista del match con i nerazzurri. Una gara speciale per lui perché dal 2019 al 2021 è stato collaboratore tecnico al fianco di Conte, ma anche la possibiità di tirare fuori ulteriori motivazioni alla sua squadra: "Continuiamo il percorso di crescita. A volte si fa un passo indietro per farne due avanti".

Vanoli, conferenza Torino-Inter

Vanoli, allenatore del Torinoha voluto rassicurare tutti sulle sue condizioni: "Sto bene e ringrazio lo staff sanitario e la croce rossa per il pronto intervento. Sono stato travolto da un mare d'affetto, non me lo aspettavo". Poi ha parlato del gruppo: "La squadra sta bene, abbiamo recuperato Linetty e Ricci. Casadei ha avuto un piccolo sovraccarico, ma sta benissimo. Dobbiamo valutare Sosa che è rientrato parzialmente in gruppo, vediamo se portarlo tra i convocati. E poi Karamoh ha avuto un inizio di pubalgia, penso che non sarà a disposizione. E forse Pedersen che ha avuto un trauma facciale, vediamo con gli esami".

Sull'Inter e la finale di Champions raggiunta: "Faccio i complimenti a tutti, è un traguardo importante raggiunto con due gare incredibili e belle per il calcio. Per tutto il movimento del calcio italiano le due finali in tre anni sono qualcosa di importante. È stato un capolavoro di unità d'intenti, un percorso dove sono cresciuti tutti. Quando incontri una grande squadra sono partite che si motivano da sole, siamo carichi". Sulla formazione: "In campo chi ha giocato meno? Sempre domande per sapere la formazione...(ride ndr). Ha parlato di Ilic ma è un giocatore importante, non ha bisogno di questo. Viene da campionati in serie A, è stato preso come giocatore importante. Se dovesse giocare Dembele, sarebbe un bel passo d'esperienza. Ma l'esperienza l'ha fatta anche con l'errore di Firenze...Il bello di un giovane è fargli vivere gli errori, è dal primo giorno che dimostro che tutti sono importanti".

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