L'impotanza di Payero e Pereyra
Basterebbe questo per sottolineare come Payero stia facendo qualcosa di speciale. Dovesse continuare così, inizieranno a riecheggiare le sirene di mercato. Quelle che per anni hanno risuonato intorno al Tucu, rimasto però a piedi sul più bello. Una sorta di gioco dell’oca in salsa calcistica quello vissuto l’estate scorsa da Pereyra. L’argentino, infatti, aveva scelto di non rinnovare e lasciare la società dei Pozzo per tentare a 32 anni l’ultima grande avventura della carriera in una big. L’Inter prima e poi Fiorentina e Lazio ci avevano fatto un pensierino, ma senza affondare realmente il colpo. Le uniche offerte concrete per l’ex Juve erano arrivate dal Besiktas e dal Santos, ma per motivi familiari il trequartista non se l’è sentita di lasciare l’Italia, dove la moglie e i tre figli hanno messo radici. E così a settembre ha vestito i panni del figliol prodigo tornando all’ovile friulano. La scelta più giusta per tutti. Il Tucu all’Udinese fa la differenza e resta un punto di riferimento per compagni e tifosi; mentre la squadra bianconera col suo ritorno ha ritrovato geometrie in fase offensiva e soprattutto un elemento micidiale in zona-gol. Inserimenti ficcanti che gli sono già valsi 3 gol e 3 assist, nonostante abbia saltato il primo mese di campionato. Con Pereyra in campo la squadra ha avuto, infatti, un rendimento da metà classifica. Ecco perché Cioffi può guardare con serenità al futuro, nonostante il vantaggio sul terzultimo posto sia solamente di 3 punti. L’Udinese dal sangue argentino ha la garra giusta per centrare senza troppi patemi la permanenza nella massima serie.