Dopo il clamoroso finale di Lecce-Verona, con la testata rifilata ad Henry, Roberto D'Aversa ha provato a spiegare il suo comportamento ai microfoni di Sky Sport. L'allenatore è stato contestato dai suoi tifosi per la sconfitta, che ha avvicinato i giallorossi alla zona retrocessione, con un solo punto di vantaggio sul terz'ultimo posto di Udinese e Frosinone.
Lecce, D'Aversa: "Testata non premeditata, sono stato provocato"
L'allenatore giallorosso ha commentato così il suo gesto: "C'è stato un finale concitato, con provocazioni. Non volevo che qualcuno fosse espulso a fine partita, sono entrato in campo per quello. Sono andato a contatto con Henry che ha continuato nelle provocazioni, ma il mio gesto non è sicuramente bello da vedere. Non sono entrato in campo per tirare una testa, volevo solo che Gendrey e Pongracic non prendessero squalifiche. Lui si è avvicinato e ha provocato. Premeditazione? Assolutamente no, il gesto è brutto ma non era quella la mia intenzione. Gli ultimi minuti di gara era una provocazione continua. Con i dirigenti del Verona ho già parlato. Mi scuso per il gesto finale essendo allenatore e padre di tre figli".
Lecce, il punto di D'Aversa sulla salvezza
Infine un commento sulla lotta salvezza: "È il primo scontro diretto che perdiamo. Bisogna capire e migliorare gli aspetti di una sconfitta come oggi in cui abbiamo tirato anche tante volte in porta".