Pecchia, l'uomo promozione: Parma, a Bari può essere già festa Serie A

Dopo Verona e Cremonese, il centrocampista ex Napoli e Juve a un passo dal centrare un altro storico traguardo in Emilia

Prima era ancora una questione di come, dove e quando. Adesso sono rimasti solo gli ultimi due aspetti. Il Parma è virtualmente in serie A e ci andrà con pieno merito dopo essere stato primo dalla seconda alla trentaquattresima giornata. L’aritmetica dice che mancano ancora quattro punti a tre giornate dalla fine per essere certi di festeggiare senza venir più smentiti da niente e nessuno, ma già quello che si è visto nella partita dopo il 4-0 rifilato al Lecco sapeva di grande festa. Già dopodomani a Bari potrebbero calare i titoli di coda: se il Parma espugnerà il San Nicola servirà che il Venezia non faccia altrettanto a Catanzaro mentre con un pareggio i ducali sarebbero già in A solo in caso di sconfitta della squadra allenata dall’ex gialloblù Paolo Vanoli.

Terza promozione per Pecchia

Fabio Pecchia si prepara al terzo salto di categoria da allenatore dopo quello con il Verona nel 2017 e con la Cremonese due anni fa. In entrambi i casi ha tagliato il traguardo da secondo, stavolta ci tiene a farlo da primo. Come il percorso di questo campionato dice che merita. Non c’è stata una squadra più continua del Parma, quella che ha vinto di più (21 volte) e perso di meno (4), che può ancora pensare di chiudere anche con il miglior attacco (ha segnato 63 reti, solo una in meno del Venezia) e la miglior difesa (32 gol al passivo, solo due in più della Cremonese). Lui, Fabio Pecchia, uno scudetto da mediano nella Juventus 1997-98, con Lippi in panchina, il tecnico che l’aveva fortemente voluto in bianconero dopo averlo allenato a Napoli e che più di altri ha influenzato l’allenatore che sta per conquistare la terza promozione in A negli ultimi sette anni, dopo aver portato la Cremonese in A accettò di rimettersi in gioco per fare altrettanto con il Parma.

Pecchia, è la volta buona

Ci ha impiegato stavolta forse un anno in più rispetto ai programmi, ma dove sta scritto che nel calcio si possa e si debba sempre vincere al primo colpo? Il Parma dell’anno scorso era arrivato comunque quarto, eliminato solo in semifinale dal Cagliari poi promosso. La forza e la fortuna (visti i chiari di luna nel campionato italiano…) di Fabio Pecchia è stata quella di avere alle spalle una società che l’ha sempre e comunque difesa, ragionando su un progetto che poteva essere anche biennale non essendo arrivata la promozione al primo colpo. Al di là del contratto in essere, da altre parti Pecchia avrebbe rischiato di finire lì la sua avventura in Emilia. Probabilmente stavolta ha aiutato la visione americana dal club, più aperta, allargata, suggestionata anche dalla tradizione di altri sport dove il risultato non è sempre l’unica cosa che conta. E con questi presupposti, Pecchia sa che stavolta (al contrario dell’esperienza di Verona dove la retrocessione fu immediata) c’è tutto per pianificare al meglio anche al piano di sopra.

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