Che annata assurda fu quella passata: il Pisa, archiviata la sciagurata parentesi iniziale con Maran, col ritorno di D’Angelo s’era messo a macinare punti, fino a risalire dal fondo classifica al 5° posto. Poi, alla ripresa dopo la pausa invernale, il girone di ritorno era stato una sorta di via crucis, con la squadra che spesso in campo non arrivava neanche al minimo sindacale. Ecco, tutto ciò, il viscerale tifoso pisano non vuole più vederlo. E quello che cerca di proporre Aquilani merita fiducia e tempo, gli si deve dare la possibilità di sbagliare, ma per crescere. La squadra uscita dal mercato poi, ha valori per la quale va tenuta d’occhio. Le ultime pedine sono arrivate solo alla fine e necessitano di tempo per inserirsi. Il brutto infortunio che terrà fuori a lungo Matteo Tramoni, ha portato a un colpo di livello assoluto: Emanuel Vignato, acquistato dal Bologna, è un lusso per la B.
Da capire però, se si è risolto il vecchio problema della prima punta. Gliozzi è stato sul punto di essere ceduto ma l’infortunio che lo terrà fuori per ancora un mese e mezzo ha bloccato tutto. Torregrossa invece, è sceso in campo solo in Coppa Italia, mai convocato in campionato, i suoi problemini fisici sono noti da tempo ma da domani riprende a lavorare col gruppo. Nel frattempo, Aquilani, nel suo 4-2-3-1, è andato avanti con Moreo terminale offensivo ma non può bastare. E infatti è giunta in extremis la punta slovena Jan Mlakar, 24 anni, su cui si concentrano le maggiori speranze pisane: se gira lui, può girare tutta la squadra. Mlakar aveva già giocato in Italia da ragazzino, passando per la Primavera della Fiorentina e poi al Venezia. Ma adesso, è tutto un altro giocatore, ben formato dal calcio inglese (è passato per Brighton, Qpr e Wigan). E attenzione, che da quelle parti il Pisa ha già pescato bene.