Mancini Jr: "La Samp rinascerà con Pirlo. Abbiamo un grandissimo gruppo"

Il ds doriano, figlio di Roberto, difende il progetto di rinascita: "Ci vuole tempo per riseminare e rifiorire. Con Andrea costruiremo qualcosa di bello"
Mancini Jr: "La Samp rinascerà con Pirlo. Abbiamo un grandissimo gruppo"

GENOVA - Per Andrea Mancini "la Sampdoria è una seconda pelle", anzi una famiglia. Il giovane direttore sportivo - figlio di Roberto, grande ex doriano e oggi ct dell'Arabia Saudita - ha un compito non facile a fianco di Pirlo e Legrottaglie: riportare i blucerchiati ad alti livelli dopo la retrocessione in B e il fallimento societario evitato in extremis. La classifica è ancora traballante ma le ultime vittorie interne con Cosenza e Palermo hanno rinfrancato l'ambiente.

Mancini, come vive il suo ruolo alla Samp?

"Un'opportunità lavorativa gigantesca anche per quello che significa per me la Sampdoria, per quello che ha dato questa società alla mia famiglia. Opportunità incredibile, emozionante. La Sampdoria per me è una seconda pelle. La considero la mia famiglia. Mio padre è arrivato qui ragazzino a 16 anni, se n'è andato a 33 da uomo".

Suo padre le ha mai detto "Mi raccomando, trattami bene la Samp"?

"Assolutamente sì. Per lui la Sampdoria è casa sua. Vederla andar bene lo rende felice. Vedere invece come è stata trattata negli ultimi anni gli ha provocato dolore".

Campionato sin qui di luci e ombre.

"Sabato abbiamo conquistato una vittoria importante col Palermo, una squadra costruita per andare in A. Non sto a ripetere le vicissitudini che tutti conoscono. Questo deve essere un anno di transizione. La proprietà lavora giorno e notte per riportare la Sampdoria dove merita. Ma a giugno la Samp ha rischiato il fallimento. Parliamo di cinque mesi fa, non di tre anni. Le critiche fanno parte del mestiere, le accettiamo. Ma siamo anche un po' stanchi. Penso ci voglia rispetto per chi lavora. Non è possibile che il mister, lo staff tecnico siano sempre sotto accusa, che si parli sempre di rischio esonero. Per me e Legrottaglie vale lo stesso discorso. Ci vorrà sicuramente del tempo. Ma ci vuole rispetto per chi lavora e ha sposato la Sampdoria".

Pirlo ha finalmente trovato il vestito tattico della Samp?

"È normale che ci volesse del tempo. Molti giocatori sono cambiati. L'unità di gruppo, dello staff e dei giocatori c'è sempre stata. Un grandissimo gruppo, gente per bene che si vuole bene. In questo momento dobbiamo pensare a ricostruire una classifica. I risultati non sono quelli che volevamo".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Una Samp molto giovane.

"Abbiamo due 2003 in difesa come Ghilardi e Facundo Gonzalez, un 2002 in porta come Stankovic. Questo non deve essere un alibi, però bisogna vedere anche la realtà dei fatti. Io, Nicola, la società, tutti hanno piena fiducia in Pirlo. È l'allenatore che ci porterà fuori da questa situazione, l'allenatore con cui possiamo costruire qualcosa di bello. Sono convinto che Andrea diventerà un tecnico di altissimo livello".

Andrea Mancini ha il merito di aver scoperto Pedrola.

"Ho la fortuna di essere molto amico del figlio di Laporta, il presidente del Barcellona. L'anno scorso mi aveva invitato al Camp Nou per l'ultima giornata contro il Maiorca. Poi mi ha chiesto di restare a vedere anche il Barcellona B che giocava col Castilla. Lì ho visto Pedrola e mi ha colpito molto. Un giocatore di un'altra categoria. Non c'entra nulla con la Serie B. È un giovane e questa esperienza in Italia gli darà una mano. Adesso Pedrola è fermo, lo staff medico sta facendo di tutto per accorciare i tempi. Ma dobbiamo andare con cautela, ha già avuto una recidiva".

Borini un trascinatore, Ricci finora una delusione.

"Fabio non ha bisogno di presentazioni. Penso sia un grande campione. Ci sta dando una mano anche in termini di personalità. Ricci si sta allenando bene. Noi crediamo in Matteo. Il mister crede in Matteo, lo ha avuto l'anno scorso in Turchia, conosce la categoria e ha vinto un campionato di B. Anche lui ci sarà utile. Abbiamo tanti giocatori che non hanno fatto la preparazione che ora si sono ripresi e stanno facendo bene".

Vieira e Kasami tra i più brillanti.

"Tutto merito dello staff tecnico e medico".

Anche Verre si sta rilanciando. Con la maglia numero dieci.

"Valerio è stato spostato e sta facendo bene. Diciamo che Pirlo ha trovato la quadra. Certo la maglia numero dieci e la fascia da capitano alla Sampdoria pesano. L'impegno non manca da parte di tutti".

Si sta vedendo ora una nuova Samp?

"Dalla gara di Ascoli vedo una squadra in netta ripresa. Abbiamo fatto 7 punti in 4 partite, col Sudtirol eravamo 1-1 al 94', inutile tornare su alcuni episodi. Secondo me ci tireremo fuori da questa situazione. Ora arriva la trasferta di Modena, una partita complicata".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

In vista del mercato di gennaio la Samp ha bisogno di rinforzi.

"Bisogna vedere cosa possiamo fare. È giusto dire le cose come stanno. Per una situazione pregressa della società ci sono dei paletti che vanno rispettati".

Mercato ancora bloccato?

"La proprietà sta facendo di tutto per provare a risolvere le situazioni del passato e provare a costruire qualcosa di importante. Quindi anche poter intervenire sul mercato senza paletti. Chiaro che se riuscissimo a fare qualcosa, ci serve un difensore. Numericamente dietro siamo contati".

Con tutto il rispetto per De Luca e La Gumina, serve qualcosa anche davanti.

"Sono due ragazzi fantastici. Anche loro si allenano sempre al cento per cento. Crediamo in tutti i nostri giocatori. Poi è chiaro che si può sempre migliorare. Vedremo le opportunità che capiteranno".

I tifosi vi hanno chiesto qualcosa di più sabato prima del Palermo, senza mai smettere di sostenervi.

"Ogni volta che entro a Marassi mi vengono i brividi. Ringrazio il pubblico perché nonostante le cose non stiano andando come avrebbero sperato sono sempre lì a incitarci. È giusto che il pubblico chieda il massimo".

Manfredi e Radrizzani più presenti a Genova negli ultimi giorni. Si percepisce una fase societaria diversa dopo l'ok del tribunale al piano dei debiti?

"Sicuramente la presenza fisica della proprietà aiuta perché lo stare insieme fa bene. È una società più solida dopo l'omologa. Non a caso ora si iniziano a ottenere più risultati".

Gli ultimi dodici mesi sono stati terribili per il mondo Samp. Il grande dolore per la morte di Gianluca Vialli, ma anche di Mihajlovic e Francis.

"La Sampdoria rimarrà sempre la Sampdoria. Viene prima di tutto. Prima del mister, prima della proprietà, prima di me e Legrottaglie. È stato un 2023 disastroso, drammatico. Però la Sampdoria vive. Da due partite si è rivisto Toninho Cerezo allo stadio, e poi a Marassi quest'anno è venuto anche mio papà. E tornerà ancora".

Roberto Mancini e i grandi ex torneranno un giorno nella Samp?

"Un discorso un po' troppo nostalgico per ora. Mio papà sta bene là. Poi nella vita non si sa mai cosa ti riserva il destino. Però la Sampdoria è la Sampdoria. Sarò di parte, per me non esiste un club al mondo come questo per tifoseria e anche per storia".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

GENOVA - Per Andrea Mancini "la Sampdoria è una seconda pelle", anzi una famiglia. Il giovane direttore sportivo - figlio di Roberto, grande ex doriano e oggi ct dell'Arabia Saudita - ha un compito non facile a fianco di Pirlo e Legrottaglie: riportare i blucerchiati ad alti livelli dopo la retrocessione in B e il fallimento societario evitato in extremis. La classifica è ancora traballante ma le ultime vittorie interne con Cosenza e Palermo hanno rinfrancato l'ambiente.

Mancini, come vive il suo ruolo alla Samp?

"Un'opportunità lavorativa gigantesca anche per quello che significa per me la Sampdoria, per quello che ha dato questa società alla mia famiglia. Opportunità incredibile, emozionante. La Sampdoria per me è una seconda pelle. La considero la mia famiglia. Mio padre è arrivato qui ragazzino a 16 anni, se n'è andato a 33 da uomo".

Suo padre le ha mai detto "Mi raccomando, trattami bene la Samp"?

"Assolutamente sì. Per lui la Sampdoria è casa sua. Vederla andar bene lo rende felice. Vedere invece come è stata trattata negli ultimi anni gli ha provocato dolore".

Campionato sin qui di luci e ombre.

"Sabato abbiamo conquistato una vittoria importante col Palermo, una squadra costruita per andare in A. Non sto a ripetere le vicissitudini che tutti conoscono. Questo deve essere un anno di transizione. La proprietà lavora giorno e notte per riportare la Sampdoria dove merita. Ma a giugno la Samp ha rischiato il fallimento. Parliamo di cinque mesi fa, non di tre anni. Le critiche fanno parte del mestiere, le accettiamo. Ma siamo anche un po' stanchi. Penso ci voglia rispetto per chi lavora. Non è possibile che il mister, lo staff tecnico siano sempre sotto accusa, che si parli sempre di rischio esonero. Per me e Legrottaglie vale lo stesso discorso. Ci vorrà sicuramente del tempo. Ma ci vuole rispetto per chi lavora e ha sposato la Sampdoria".

Pirlo ha finalmente trovato il vestito tattico della Samp?

"È normale che ci volesse del tempo. Molti giocatori sono cambiati. L'unità di gruppo, dello staff e dei giocatori c'è sempre stata. Un grandissimo gruppo, gente per bene che si vuole bene. In questo momento dobbiamo pensare a ricostruire una classifica. I risultati non sono quelli che volevamo".

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Mancini Jr: "La Samp rinascerà con Pirlo. Abbiamo un grandissimo gruppo"
2
Pagina 2
3
Pagina 3