Dimarco-Frattesi, Italia-Olanda 2-0 al 45'
Palla a terra, scambi veloci e repentine verticalizzazioni: è il canovaccio tattico di Roberto Mancini che, in avvio, produce alcune pregevoli sortite su cui fa bella figura Van Dijk. Il primo tiro in porta, invece, un ininfluente colpo di testa sugli sviluppi di un corner, è dei nostri avversari, con l'interista Dumfries che svetta in area. L'Italia, però, non si scompone, torna a tessere la propria tela e al 6' sblocca il risultato: Frattesi mette in mezzo, Retegui va a vuoto in sforbiciata, Raspadori la cede a Dimarco con un bellissimo tocco di suola e l'esterno mancino sul secondo palo del terzino nerazzurro non lascia scampo a Bijlow. Il gol-lampo degli Azzurri scuote la reazione Oranje, con Koeman che ricorre a qualche accorgimento per aumentare la densità a centrocampo, ma un contropiede ben orchestrato porta al raddoppio: Dimarco s'invola sull'out sinistro e serve l'accorrente Raspadori, un rimpallo favorisce Gnonto il cui tiro, deviato, regala un tap-in facile facile a Frattesi. Attimi di suspance per il centrocampista del Sassuolo, che si era già visto annullare una rete per un fuorigioco millimetrico in semifinale contro la Spagna, a causa di un lungo check del Var: non vengono ravvisate infrazioni e, pertanto, il 2-0 viene convalidato. Al 27', poi, un Dimarco 'on fire' sfiora la doppietta con un sinistro a giro che lambisce la traversa. Mentre i nostri avversari si cimentano in uno sterile possesso palla e la nostra Nazionale attende compatta in attesa del varco giusto per ripartire, il cronometro scorre velocemente fino al 34', quando Dimarco rimedia un cartellino giallo per aver spazzato via a gioco fermo, dopo un fallo di Verratti su Simons. Clamorosa al 40' la chance di riaprire la partita fallita da Gakpo che, favorito da una lettura errata della retroguardia azzurra, prova invano a beffare Donnarumma con un morbido interno destro che esce di un soffio: è l'ultima occasione del primo tempo, che volge al termine - dopo 6' di recupero - con un doppio vantaggio per i ragazzi di Mancini.
Chiesa risponde a Bergwijn, poi Wijnaldum: l'Italia batte 3-2 l'Olanda
Koeman cerca una reazione dai suoi e si presenta in avvio di ripresa con Bergwijn, Wijnaldum e Weghorst per Malen, Geertruida e Lang. L'idea di fondo trova conferma in campo, con gli Azzurri che subiscono la pressione Oranje e rischiano sul tentativo di Gakpo, arginato da Donnarumma (47'), sulla botta di Bergwijn, su cui si immola Dimarco (51'), e sulla nuova chance del calciatore dell'Ajax, murata da Buongiorno (56'). Mancini vede i suoi in difficoltà e fa intensificare il riscaldamento a Chiesa e Zaniolo, che fanno il loro ingresso al 63' al posto di Raspadori e Gnonto. Nell'Olanda, invece, Koopemeiners rileva Simons. I cambi del ct non danno la scossa necessaria alla nostra Nazionale e i padroni di casa, al 68', tornano in partita: Gakpo scodella in mezzo e Bergwijn batte Donnarumma dopo aver messo a sedere Dimarco con una finta di corpo nei pressi dell'area piccola. La risposta italiana non tarda ad arrivare e porta la firma di Federico Chiesa soli cinque giri di lancetta più tardi: saltano gli schemi a centrocampo, l'esterno della Juve ha una prateria, penetra in area a tutta velocità, disorienta Van Dijk con una serie di finte e poi mette alle spalle di Bijlow con un diagonale mancino, ritrovando il gol in Nazionale a due anni dall'ultima volta. Ma non c'è un attimo di tregua e all'83' Weghorst accorcia ancora le distanze sugli sviluppi di un calcio di punizione: tutto inutile, il Var ravvisa un fuorigioco e la rete viene giustamente annullata. Il commissario tecnico approfitta del check per pianificare le ultime due sostituzioni: Barella e Pellegrini fanno tirare il fiato a Verratti e Retegui per gli ultimi scampoli della sfida. L'appuntamento con la rete è tuttavia soltanto rimandato: al 90', infatti, la deviazione sotto porta di Wijnaldum rende incandescenti i quasi 11' di recupero concessi dall'arbitro Nyberg. Barella spende un giallo, Pellegrini si divora il poker (94'), mentre i padroni di casa spingono sull'acceleratore: tra attimi di tensione e continui rovesciamenti di fronte, il triplice fischio del direttore di gara cristallizza il 3-2 maturato sul terreno di gioco, che regala agli azzurri la seconda medaglia di bronzo consecutiva in Nations League.
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