Ramsdale ed il gesto di Mikel Arteta
Un dolore che Ramsdale ha deciso di condividere con pochi: "Quando siamo tornati, non ho detto a molte persone cosa è successo. Solo la mia famiglia, i miei compagni di squadra e ovviamente il mio allenatore sapevano. È stato fantastico su tutto. Anche nel bel mezzo della corsa al titolo, con tanta pressione sul club, mi ha chiesto se avevo bisogno di una pausa per affrontare tutto". Poi l'elogio per l'allenatore dell'Arsenal: "Mikel ha fatto di tutto per assicurarsi che io e la mia famiglia stessimo bene. Per me, questo è un manager. Non siamo sempre d'accordo su tutto. A volte abbiamo delle discussioni sul calcio. Ma tiene così tanto ai suoi giocatori e avrà sempre il mio rispetto per come ha gestito il nostro dolore".
L'aggressione del tifoso del Tottenham
Il calcio come panacea per tutti i mali e dolori: "Tre giorni dopo giocavamo contro gli Spurs nel derby e per me giocare era l'unico modo per distrarmi. Il calcio è sempre stato la mia via di fuga. Ho detto all'allenatore che volevo giocare. Non poteva essere una serata migliore. Abbiamo vinto 2-0 sotto i riflettori e i nostri tifosi in trasferta stavano impazzendo". Ramsdale ha poi raccontato la brutta disavventura che lo ha visto protagonista: "Ero raggiante al calcio finale. Sono andato a prendere la mia bottiglia d'acqua dietro la porta e mai in un milione di anni avrei mai pensato di essere preso a calci nella schiena da un tifoso del Tottenham. Ho dovuto pure fare denuncia alla Polizia e non ho potuto festeggiare la vittoria con i miei compagni"....