Perché Ducati vuole anche l’Offroad?
«Da anni l’ingegner Domenicali aveva l’idea di aprirsi a questo mondo per raggiungere un target più giovanile, di chi vuole cilindrate più piccole e moto per divertirsi fuori strada, tra cross ed enduro. Fidelizzare una nuova clientela, oltre che avere successo sportivo in un nuovo mondo. L’obiettivo è di fornire una moto al top dal punto di vista tecnologico. Già le scelta di un motore Desmo monocilindrico 450 mai visto prima, al quale il prossimo anno seguirà un 250, dice quali sono i nostri target. Infatti Pecco (Bagnaia, ndr) ne vuole al più presto una per girarci al Ranch».
Sfidate Ktm, Yamaha e Honda anche nel fango.
«Sappiamo di dover fare apprendistato, ma anche di avere tutte le conoscenze e la tecnologia per avere successo. Non possiamo pensare di vincere nel Mondiale al primo anno, ma intanto aver convinto Tony Cairoli e anche Alessandro Lupino, che porterà in gara subito la moto nel Tricolore, a credere in questo progetto e svilupparlo è un segnale forte. E nei prossimi mesi dovremo scegliere i piloti, competitivi, per il Mondiale 2025 e puntare il alto in quelli successivi».
Prima Dovizioso che fa rinascere una pista che diventa centro federale, ora il vostro arrivo: c’è una nuova passione cross?
«Sì, c’è moltissimo fermento, ma è anche chiaro che il nostro mercato di riferimento è quello americano, dove si vendo un numero importante di moto da fuoristrada e c’è il Supercross che attira molta passione e interesse».