Matita ispirata, pluripremiato maestro di design, sono sue alcune delle creazioni più importanti degli ultimi anni nel settore automotive. Ma Walter De Silva è anche un creativo eclettico, una mente libera, la cui visione è capace di spaziare in molte direzioni e in diversi ambiti, compreso quello motociclistico. Con lui abbiamo parlato di nuove tecnologie, di passione, del periodo in cui si è occupato di Ducati e del futuro dei motori.
Parlando del periodo in cui si è occupato della Ducati, c'è stato qualche progetto che ha trovato particolarmente interessante?
“Sicuramente. Intanto quando arrivai in Ducati, l'apporto che diedi fu soprattutto di incrementare la ricerca nel design e nello stile, che era abbastanza contenuta. Attraverso il Gruppo VW, abbiamo portato delle possibilità enormi, tanto è vero che abbiamo studiato proposte di design nei centri di Postdam, di Monaco, in California. Un potenziale che prima non avevano.
Su questo potenziale, io mi sono inserito mentre si sviluppava la nuova Diavel e soprattutto la Scrambler, che mi toccava il cuore perché era la moto dei miei tempi. Il Corsarino, il Corsaro, erano le moto che noi giovani amavamo a 18 anni”.
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