Matita ispirata, pluripremiato maestro di design, sono sue alcune delle creazioni più importanti degli ultimi anni nel settore automotive. Ma Walter De Silva è anche un creativo eclettico, una mente libera, la cui visione è capace di spaziare in molte direzioni e in diversi ambiti, compreso quello motociclistico. Con lui abbiamo parlato di nuove tecnologie, di passione, del periodo in cui si è occupato di Ducati e del futuro dei motori.
A proposito della Diavel, in fatto di linee è stato un progetto piuttosto coraggioso...
“Certo! Il Diavel nasce da grandi discorsi che abbiamo fatto con gli Stati Uniti. il mio apporto è stato passionale, da una parte, e dall'altra professionale. In termini di processo, e anche di mio personale gusto estetico, mi confrontavo con il team Ducati, considerando la loro forte radice motociclistica. I designer Ducati, per come li ho conosciuti, sono tutti ragazzi appassionati, che usano molto la moto, dai responsabili agli stagisti.
Quindi, facendone uso, hanno la giusta interpretazione, non soltanto della linea, ma anche del design del dettaglio, del particolare, dell'ergonomia. Chi lavora in Ducati, il sabato e la domenica lo passa in sella, poi, vai giù col gomito, vai giù in sbandata, arriva ammaccato il lunedì. Mi ricordo che gli chiedevo: questa volta chi si è ammaccato?”.