Matita ispirata, pluripremiato maestro di design, sono sue alcune delle creazioni più importanti degli ultimi anni nel settore automotive. Ma Walter De Silva è anche un creativo eclettico, una mente libera, la cui visione è capace di spaziare in molte direzioni e in diversi ambiti, compreso quello motociclistico. Con lui abbiamo parlato di nuove tecnologie, di passione, del periodo in cui si è occupato di Ducati e del futuro dei motori.
Moto elettriche. Qual è la strada giusta per far digerire al pubblico qualcosa che non riconosce come un mezzo tradizionale?
“Io punterei su un linguaggio stilistico completamente diverso. Dichiarerei, proprio attraverso il disegno: l'ergonomia è l'ergonomia, cioè, un uomo è un uomo, una donna è una donna, però proporrei un gioco diverso, un po’ come fece D’Ascanio con la Vespa. Le moto tradizionali, invece, che rimarranno vive per lo più nella sfera dell’hobbistica e della passione, manterranno un approccio in linea con la loro storia, rifacendosi magari al mondo delle competizioni. Come nell'auto: se io mi compro una hypercar, la voglio con motore a scoppio. Ho una passione indelebile per l'auto di alta performance con motore a scoppio e non ho voglia di cambiare idea, non mi interessa. Non possiamo pensare che tutti considerino l'automobile, o la moto, solo un mezzo per andare da A a B. Non è così”.