Champions-Juve, quanti punti mancano: il calcolo che Allegri non vuole fare

Tra derby, tabelle e calendario: i ragionamenti a tavolino e le insidie del campo, per un futuro ancora da scrivere

TORINO - La vittoria contro la Fiorentina ha rimesso in linea di galleggiamento la classifica della Juventus sulla rotta nel porto sicuro della qualificazione alla prossima Champions League. Non è un caso che anche i bookmakers abbiano drasticamente abbassato la quota delle scommesse sull’accesso dei bianconeri al prossimo torneo intercontinentale. Gente da non sottovalutare, non foss’altro perché mette in gioco parecchi soldi e ci guadagna sempre, quindi o è informata o sa di calcio molto più di tanti presunti esperti. Vale la pena ricordare, per esempio, che le “quote scudetto” degli allibratori sono sempre state bassissime per l’Inter rispetto a quelle per la Juve anche quando le due squadre erano appaiate.

Chissà: forse il famoso vantaggio di non giocare le Coppe non è poi cosi vantaggioso rispetto alla qualità dei giocatori. Tanto è vero che la Juventus sta facendo di tutto per tornarci, in quella Coppa che solo la penalizzazione le ha vietato anche l’anno scorso.  Con l’unica eccezione della gare di gennaio, però in Coppa Italia contro avversari rimaneggiati o un Sassuolo già in crisi, con goleade che certamente hanno contribuito ad alterare verso l’alto la percezione tanto nel gruppo quanto nell’ambiente circostante.

Juve, vietato sbagliare

Quindi, messe assieme tutte queste valutazioni, è assai probabile che Massimo Allegri per primo non si metta a stilare tabelle di sorta: la mission è quella di vincere a prescindere dall’avversario. Ovviamente cominciando dal derby che riveste pure il significato affatto banale di mantenere il predominio in città. Anche perché non è mica detto, per esempio, che la prossima trasferta a Cagliari si risolva in una passeggiata, considerata l’energia con cui la squadra di Ranieri ha messo in crisi l’Atalanta. Insomma: servono almeno 10 punti da conquistare il prima possibile. Così, poi, si ragionerà solo di futuro. 

Quanto le manca per riuscirci? Secondo le proiezioni azzardate a Massimiliano Allegri, la quota matematica dovrebbe assestarsi a 70 punti e, considerate anche le frenate delle inseguitrici (Bologna e Atalanta) e i prossimi scontri diretti, la valutazione dovrebbe rivelarsi congrua. Quindi, in soldoni (anzi, in “puntoni”) ai bianconeri mancano ancora 8 punti riassumibili in due vittorie e due pareggi.

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Il calendario della Juve

Ecco, a strologare sul calendario verrebbe facile immaginare che le gare interne con Salernitana e un Monza già appagato possano garantire le due vittorie necessarie, ma sarebbe un errore davvero marchiano, soprattutto sulla scorta di quanto ha mostrato la squadra bianconera nel recente passato quando, appunto, ha lasciato per strada punti pesantissimi contro avversarie che sulla carta apparivano ampiamente alla portata.

Sulla carta, appunto, perché poi i responsi lì fornisce solo il campo e nulla è mai davvero scontato, nel calcio, tanto più quando gli equilibri di una squadra sono fragili e la linea di galleggiamento tra vittoria e sconfitta è assai sottile sul pelo dell’acqua. La Juve, del resto, anche nelle settimane di “magra” successive alla sconfitta contro l’Inter non ha mia sbracato, ma ha sempre perso o pareggiato partite “sul filo”, così come accadeva nei mesi in cui le vinceva.

 

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TORINO - La vittoria contro la Fiorentina ha rimesso in linea di galleggiamento la classifica della Juventus sulla rotta nel porto sicuro della qualificazione alla prossima Champions League. Non è un caso che anche i bookmakers abbiano drasticamente abbassato la quota delle scommesse sull’accesso dei bianconeri al prossimo torneo intercontinentale. Gente da non sottovalutare, non foss’altro perché mette in gioco parecchi soldi e ci guadagna sempre, quindi o è informata o sa di calcio molto più di tanti presunti esperti. Vale la pena ricordare, per esempio, che le “quote scudetto” degli allibratori sono sempre state bassissime per l’Inter rispetto a quelle per la Juve anche quando le due squadre erano appaiate.

Chissà: forse il famoso vantaggio di non giocare le Coppe non è poi cosi vantaggioso rispetto alla qualità dei giocatori. Tanto è vero che la Juventus sta facendo di tutto per tornarci, in quella Coppa che solo la penalizzazione le ha vietato anche l’anno scorso.  Con l’unica eccezione della gare di gennaio, però in Coppa Italia contro avversari rimaneggiati o un Sassuolo già in crisi, con goleade che certamente hanno contribuito ad alterare verso l’alto la percezione tanto nel gruppo quanto nell’ambiente circostante.

Juve, vietato sbagliare

Quindi, messe assieme tutte queste valutazioni, è assai probabile che Massimo Allegri per primo non si metta a stilare tabelle di sorta: la mission è quella di vincere a prescindere dall’avversario. Ovviamente cominciando dal derby che riveste pure il significato affatto banale di mantenere il predominio in città. Anche perché non è mica detto, per esempio, che la prossima trasferta a Cagliari si risolva in una passeggiata, considerata l’energia con cui la squadra di Ranieri ha messo in crisi l’Atalanta. Insomma: servono almeno 10 punti da conquistare il prima possibile. Così, poi, si ragionerà solo di futuro. 

Quanto le manca per riuscirci? Secondo le proiezioni azzardate a Massimiliano Allegri, la quota matematica dovrebbe assestarsi a 70 punti e, considerate anche le frenate delle inseguitrici (Bologna e Atalanta) e i prossimi scontri diretti, la valutazione dovrebbe rivelarsi congrua. Quindi, in soldoni (anzi, in “puntoni”) ai bianconeri mancano ancora 8 punti riassumibili in due vittorie e due pareggi.

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