TORINO - Jannik Sinner l’ha battuto. L’ha sfidato sul suo terreno a mille all’ora. L’ha sfiancato. L’ha rimandato all’angolo quando era in difficoltà sino a sfinirlo. Tutti in piedi ad applaudire Jannik, capace di superare Carlos Alcaraz - facendogli perdere il numero 1 che ripassa sulle spalle di Nole Djokovic, pronto a tornare a giocare in Europa - e incantare la platea mondiale, non solo quelli degli spalti di Miami, letteralmente impazziti per l’azzurro lungo e sottile che ha messo su muscoli e determinazione.
Sinner Flash, un mondo di gioia
Tutti in piedi ad applaudire Jannik, un mix tra capitan America e Flash Gordon. Assorbe le bordate dello spagnolo e ribatte ancora più forte. A tratti è un tennis disumano, alieno. La gente capisce di essere di fronte a due tipi speciali che potranno caratterizzare il gioco dei prossimi dieci anni e partecipa emotivamente alla sfida, parteggiando per l’uno e per l’altro. «Andiamo», «Vamos» e la partita decolla alla prima cannonata. Con Jannik più brillante in avvio ma ripreso da Alcaraz, vincente nel tie break carico di rammarico per l’italiano. Ma attenzione, il Rosso 2023 è un portento che moralmente non si abbatte.