Filippo Volandri, capitano della squadra italiana di tennis vincitrice della Coppa Davis, è stato ospite del programma radiofonico su Radio 2 'Non è un Paese per Giovani' condotto da Massimo Cervelli e Tommaso Labate, dove ha raccontato i sacrifici fatti e le emozioni vissute negli ultimi tempi.
Volandri: Sinner e l'aiuto di Berrettini
"Per arrivare al successo bisogna passare delle notti insonni", ha ammesso il campione per poi aggiungere: "Negli ultimi 2 giorni ho recuperato un po’ di ore di sonno rispetto a quelle degli ultimi 2 mesi in cui non ho dormito tantissimo". Il 42enne dopo aver ammesso che oggi se ne sente 65, ha parlato dei momenti di svolta tra i quali anche quello dei 3 match point annullati da Sinner a Djokovic: “Sarebbe da ipocrita dire che non l’ho vista brutta. Una delle qualità di Sinner è che non molla mai. Anche quando sta 40-0 sotto, lui se fa un punto, si carica tantissimo. E così è stato contro Djokovic…”. Il tennista ha poi svelato come è nata la squadra che ha vinto la Coppa Davis: “Fondamentale l’esperienza di Bologna. Abbiamo perso 3-0 contro il Canada, da favoriti. Prendere una bella sveglia ci ha compattato molto. Era un momento particolare. C’erano state delle polemiche, dopo New York Sinner aveva deciso di non rispondere alla convocazione. Per la prima volta abbiamo usato tra noi la parola “famiglia”. Ce la siamo portata dietro. Prendete Berrettini, che è venuto a Malaga e non poteva giocare, ci ha dato una bella mano”...