Vale molto questa vittoria di Jannik Sinner, non solo per il tennis, nel quale le ricadute mi sembrano ovvie. Vale per la qualità del personaggio che si sta affermando grazie ai suoi splendidi risultati. Una faccia pulita, da lavoratore di talento, da acuto programmatore, un volto serio e affidabile.
Sinner, il percorso e i coach
Scende in campo sereno, si mostra intelligente e modesto. Esagero? Non credo proprio… Per me Sinner è il miglior prodotto da esportazione che abbiamo in questo momento nel nostro Paese. È giunto al successo in Australia lungo un percorso che ha disegnato lui per primo, con l’aiuto di coach esperti che si sono mostrati bravi nell’assecondarlo e spingerlo verso le mete che aveva stabilito.
Alle origini del trionfo di Sinner
Resta, quest’avventura di Sinner verso le zone alte del tennis, un’impresa speciale, non soltanto perché giunta da un tennista così giovane, ma perché due anni fa, quel ragazzo che allora aveva venti anni, ha deciso di intraprendere un percorso per diventare un giocatore migliore, e lo ha guidato in prima persona. Si è assunto la responsabilità delle proprie idee… Ha scelto i coach, il team, lo ha amalgamato. Sapeva ciò che voleva e lo sta ottenendo.
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