"Mi sono venuti i nervi. E i crampi"
"Sfortunatamente, o per fortuna, tutti possono sbagliare. Anch'io potrei sbagliarmi" ha concluso poi amareggiato ma consapevole, aggiungendo però: "Poi mi sono venuti i crampi. Questa è probabilmente la conseguenza di quanto è successo, perché influisce anche sui miei nervi. Ho fatto del mio meglio, ma Stefanos ha alzato il suo livello e ha avuto la meglio su di me. Questi alti e bassi fanno parte del fascino del tennis". Poi, a Sky Sport, è ancora tornato sull'errore arbitrale: "Fa male perché domani volevo giocare una finale importante. Ognuno fa errori, bisogna accettarlo. E' difficile accettarlo in questo momento perché era una palla che mi avrebbe portato sul 4-1. Dopo quello che è successo le conseguenze erano quelle: diventi un pelo più nervoso, hai un po' di crampi, fai fatica a muoverti e perdi la partita" ha detto Sinner.
Perché il giudice non ha controllato
L'errore arbitrale è stato davvero molto importante per la partita di Sinner. Una decisione difficile da digerire che il tennista azzurro avrebbe dovuto 'gestire' in maniera diversa. L'altoatesino, infatti, si è concentrato sul gioco e ha continuato dopo il servizio out, rispondendo al greco. Se invece si fosse fermato subito avrebbe avuto la possibilità di chiedere al giudice di sedia di scendere dalla sua postazione per vedere l'evidente segno della palla finita fuori di almeno venti centimetri. L'errore è stato decisivo e ha penalizzato l'azzurro che, 1-1 nel computo dei set, nel terzo si sarebbe portato sul 4-1, doppio break con poi il servizio a favore. L'errore è stato sul secondo servizio di Tsitsipas: sarebbe quindi stato doppio fallo ma il giudice di gara ha 'graziato' il greco, che poi ha vinto il turno e ha concluso il game tenendo la battuta e accorciando sul 2-3 e infilando quattro game di seguito vincendo la partita.