Sinner, il nuovo allenatore: irrompe un nome nuovo che sorprende tutti

Il numero uno al mondo, prossimo al rientro, valuta il dopo Cahill e in questi ultimi giorni una grande novità è spuntata dal mercato: chi è e cosa è successo

MILANO - Jannik Sinner sta per riallacciarsi le scarpe e tornare in campo per prepararsi al grande rientro per gli Internazionali d'Italia. Il numero 1 al mondo ha rilasciato a Sky Sport la prima intervista post squalifica raccontando di queste settimane lontane dalla racchetta, nella breve chiacchierata con Sky non è stato trattao un tema che presto diventrà importante: chi sarà l'erede di Darren Cahill nell'angolo dell'azzurro. Infatti Jannik, dopo aver conquistato l'Australian Open, aveva annunciato ch questa sarebbe stata l'ultima stagione sotto la supervisione del coach australiano innescando la solita macchina dei rumors con un nome che oggi sembrebbe in cima alla lista.

Un italiano per il numero1?

Goran Ivanisevic, ex coach di Djokovic che ha già lavorato con Panichi e Badio, Ivan Ljubicic, Moya e Magnus Norman sono tra i tanti nomi usciti in queste settimane ma oggi ci sarebbe un nuovo nome: Renzo Furlan
Furlan, ex numero 18 al mondo negli anni '90, ha un'ottima reputazione come allenatore come testimonia la carriera di Jasmine Paolini che sotto la guida del coach azzurro ha giocato un pazzesco 2024 arrivando al 4° posto nella classifica WTA raggiungendo le finali del Roland Garros e Wimbledon. Tra Paolini e Furlan è arrivata la separazione dopo 9 anni nei giorni scorsi: "Jasmine mi ha spiegato le sue motivazioni che io condivido e quindi ci siamo lasciati da amici. È stato un percorso notevole. Spero, anzi so di avergli trasmesso tutto quello che potevo. Lei è stata un’atleta straordinaria, con qualità notevoli, altrimenti non avrebbe fatto quello che ha fatto e non posso che ricordare con piacere questi ultimi anni - concludendo - Ora mi prenderò un periodo di riposo, quella con Jasmine è stata una bellissima esperienza" aveva dichiarato in un'intervista. Il periodo di riposo è iniziato ed intanto sembrerebbe che ci siano stati dei primi contatti con l'entourage di Jannik che, come sempre, tiene la massima riservatezza sulle sue mosse.

 

 

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Bertolucci lo sa già?

"Al novanta per cento Sinner ha scelto chi sarà il prossimo coach che affiancherà Simone Vagnozzi al posto di Darren Cahill". A dirlo è Bertolucci, che spronato da Panatta ha lasciato trapelare nuovi indizi sul profilo del prossimo coach di Sinner. Questo lo scambio di battute tra i due: "Corrado Barazzutti? - ha chiesto il vincitore del Ronald Garros '76 -  . Sto dicendo a caso, non lo so. È italiano?", "No - ha risposto il primo - . È americano? No. È europeo? Sì, però basta". "Aspetta, non è finita - ha insistito Panatta - . Non devi dire il nome, è un gioco così almeno diventa un po' interessante. È stato tra i primi dieci in qualche momento della sua carriera?".  "Penso di sì, o almeno molto vicino", "È scandinavo?", "Non te lo dico, altrimenti sarebbe troppo facile". Infine, Bertolucci ha dichiarato: "Sono notizie importanti, tutti fremono per saperlo. Il mondo tennistico è in subbuglio per questa cosa". 

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L'ex allenatore: Può fare il Grande Slam

Chi ha lanciato Jannik Sinner sul grande palcoscenico è stato il grande Riccardo Piatti. Per 7 anni lo storico allenatore italiano ha accompagnato l'altoatesino e in una recente intervista ha parlato così del suo ex giocatore e del momento che ha vissuto con l squalifica: "Vedo un momento di passaggio. In vetta c’è un Sinner molto cresciuto. Alcaraz insegue, ma non crocifiggetelo: ha già quattro Slam, è solo del 2003, si sta costruendo vita e carriera. Arriverà anche la maturità. C’è un cambio generazionale in atto. Joao Fonseca, a 18 anni, ha giocato solo 33 match Atp. Io a Jannik dicevo che ne doveva fare 150 prima di poter aspirare al salto di qualità. Lui aveva fretta: al 139° è diventato n.9 del mondo. Diamo tempo a Fonseca, riparliamone quando arriva a quota 80 partite. Mensik ne ha giocate 69, e ha già vinto a Miami. Lo trovo interessante però anche nel suo caso risentiamoci tra 60/70 match. Non conosco la motivazione di questi talenti, conoscevo bene quella di Jannik: mi ricordava molto Novak Djokovic"

Il rientro a Roma

"Sarà subito forte. Io credo davvero che quest’anno possa fare il Grande Slam. La sospensione gli ha allungato la vita: arriverà a fine stagione fresco. Si gioca troppo, mentalmente non ci si ferma mai. Lui tornerà carico e motivato. Lo è sempre stato. In pandemia molti ne approfittavano per non allenarsi, Gasquet nello stop per doping ha preso otto chili, Jannik non ha perso un giorno. Sa perfettamente dove vuole andare"

L'addio a Jannik

"Tutti ricordano il match con Daniel, a Melbourne, nel gennaio 2022, quando ha detto: stai calmo, cazzo. Ce l’aveva con me per cose di campo, era già successo altre volte: è normale dinamica tra coach e giocatore. Non è quello il problema. Ho sempre voluto che Jannik diventasse indipendente, sapevo che un giorno se ne sarebbe andato. Ma con lui dovevo essere l’allenatore rigoroso, a volte rigido: era il mio ruolo. Ljubicic mi rimprovera che gli dicevo: decidi pure tu, Ivan, ma poi fai come dico io. Per Jannik questo rigore, a un certo punto, è stato troppo da reggere. Ci sentiamo di rado. Però l’8 novembre mi ha mandato gli auguri di compleanno. Eravamo alla vigilia delle Atp Finals. Divertiti e facci divertire, gli ho scritto. Andrà bene, ha risposto. Sapeva già tutto. Sapeva che avrebbe vinto". 

Mai citato pubblicamente da Sinner

"No, non ne soffro. Conosco lui, conosco i giocatori. Come sono fatti, come ragionano. Guardano sempre avanti, mai indietro. Non la vivo come una questione di irriconoscenza: Jannik fa il suo lavoro, non deve ringraziare nessuno. Né sento di aver qualcosa da chiarire con lui. Il tennis è uno sport in cui l’ego è molto presente"

 

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MILANO - Jannik Sinner sta per riallacciarsi le scarpe e tornare in campo per prepararsi al grande rientro per gli Internazionali d'Italia. Il numero 1 al mondo ha rilasciato a Sky Sport la prima intervista post squalifica raccontando di queste settimane lontane dalla racchetta, nella breve chiacchierata con Sky non è stato trattao un tema che presto diventrà importante: chi sarà l'erede di Darren Cahill nell'angolo dell'azzurro. Infatti Jannik, dopo aver conquistato l'Australian Open, aveva annunciato ch questa sarebbe stata l'ultima stagione sotto la supervisione del coach australiano innescando la solita macchina dei rumors con un nome che oggi sembrebbe in cima alla lista.

Un italiano per il numero1?

Goran Ivanisevic, ex coach di Djokovic che ha già lavorato con Panichi e Badio, Ivan Ljubicic, Moya e Magnus Norman sono tra i tanti nomi usciti in queste settimane ma oggi ci sarebbe un nuovo nome: Renzo Furlan
Furlan, ex numero 18 al mondo negli anni '90, ha un'ottima reputazione come allenatore come testimonia la carriera di Jasmine Paolini che sotto la guida del coach azzurro ha giocato un pazzesco 2024 arrivando al 4° posto nella classifica WTA raggiungendo le finali del Roland Garros e Wimbledon. Tra Paolini e Furlan è arrivata la separazione dopo 9 anni nei giorni scorsi: "Jasmine mi ha spiegato le sue motivazioni che io condivido e quindi ci siamo lasciati da amici. È stato un percorso notevole. Spero, anzi so di avergli trasmesso tutto quello che potevo. Lei è stata un’atleta straordinaria, con qualità notevoli, altrimenti non avrebbe fatto quello che ha fatto e non posso che ricordare con piacere questi ultimi anni - concludendo - Ora mi prenderò un periodo di riposo, quella con Jasmine è stata una bellissima esperienza" aveva dichiarato in un'intervista. Il periodo di riposo è iniziato ed intanto sembrerebbe che ci siano stati dei primi contatti con l'entourage di Jannik che, come sempre, tiene la massima riservatezza sulle sue mosse.

 

 

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