Lukaku e la grazia di Gravina
Occorre però anche ricordare che il contesto non è un optional e all’interno di certi perimetri alcuni gesti possono assumere valore e significati diversi. Il famoso ragionamento per cui a volte la forma diventa sostanza non è un sillogismo ma poco ci manca. Sta di fatto che in quella occasione i fischi e gli ululati percepiti dagli ispettori di campo, il cui udito a volte regala la sensazione di funzionare a singhiozzo, quasi che in certi impianti l’acustica sia migliore che in altri, bene, in quell’occasione l’udito funzionò alla grande visto che per i buu razzisti e gli ululati vennero daspati 171 juventini. Questione peraltro non ancora definita con ricorsi in itinere, in parte vincenti, mentre Lukaku venne graziato della giornata di squalifica dal presidente federale Gravina “in via eccezionale e straordinaria. Il principio della lotta ad ogni forma di razzismo è fondante dell’ordinamento sportivo”.
La storia seguente racconta che tra luglio e agosto il popolo juventino si è diviso sulla possibilità di vedere Lukaku giocare con la maglia bianconera. E chissà cosa accadrà qualora si riproponesse il tormentone. Inutile negarlo, ma per certi versi questo calcio assomiglia sempre più a un gigantesco circo dove c’è spazio per tutti: pagliacci, giocolieri, domatori, trapezisti e chi più ne ha più ne metta. Il problema è che a volte chi si presenta per far ridere col naso rosso, lo troviamo invece lanciato in aria alla disperata ricerca dell’attrezzo a cui attaccarsi. E non può essere un bel vedere...
Loading...