Pogba, il contratto Juve e la positività al doping: cosa dicono le regole

L’agente Pimenta lo difende: c’è l’ipotesi di assunzione involontaria della sostanza

Paul Pogba e la Juventus sono a un bivio e saranno le controanalisi a definire quale sarà lo scenario che si profila all’orizzonte.

Il giocatore ha tre giorni di tempo dalla notifica della sospensione per richiedere, appunto, le contronalisi e l’agente del francese, Rafaela Pimenta, ha già annunciato a Tuttosport quale sarà la linea del calciatore: «Attendiamo le controanalisi e fino ad allora non possiamo dire nulla. La cosa certa è che Paul Pogba non ha mai voluto infrangere le regole». Dunque, nell’ipotesi A, quella di controanalisi negative, Pogba verrebbe sollevato da ogni accusa, evitando una squalifica che in questi casi può arrivare anche a due anni: in questo scenario, la Juventus sarebbe ben felice di poter riabbracciare Paul e reinserirlo nell’organico.

Pogba, cosa prevede lo scenario B

Ma c’è lo scenario B, quello che porterebbe Pogba a un lungo stop a causa della positività ai metaboliti del testosterone. I medici della Juventus - questo è ciò che arriva in via ufficiosa dalle parti della Continassa - sono tranquilli e convinti di aver agito nella piena correttezza e nel rispetto delle regole. Qualora stessero così le cose e venisse confermata la positività del giocatore, allora questo significherebbe che c’è stata una leggerezza da parte del Polpo, con l’ipotesi di assunzione involontaria di una sostanza. Gravissima, trattandosi di una professione in cui, si sa, ci sono controlli continui e ogni medicina, o pomata, assunta deve essere segnalata per evitare, appunto, rischi. Siamo sempre sul piano delle supposizioni perché solo le controanalisi daranno certezze. Ma quello che si può escludere, con ragionevole sicurezza, è la volontarietà del gesto: il testosterone non migliora in maniera evidente le prestazioni (veniva usato dai culturisti decenni fa ed è un metodo desueto) e può essere assunto in tanti modi, anche inconsapevolmente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La strategia difensiva di Pogba

E dalle parole di Pimenta si deduce che la strategia difensiva dell’entourage di Paul sia orientato a evidenziare come il francese non abbia «voluto infrangere le regole».

Nel caso di condanna con responsabilità a carico del calciatore, la Juventus potrebbe valutare la possibilità di rescindere il contratto, che pesa per oltre 10 milioni lordi a stagione nelle casse del club ed è sottoscritto fino al 2026. E comunque ci sarebbe la possibilità di stoppare i pagamenti per la durata della eventuale squalifica.

Cosa prevede l'accordo collettivo con Figc, Lega e AIC

Secondo l’accordo collettivo siglato da Figc, Lega Serie A e Associazione Italiana Calciatori (in vigore dal 31 gennaio 2023 e fino al 30 giugno 2024), la positività al doping rientra tra i casi in cui è possibile sospendere la retribuzione di un calciatore. «L’obbligo di versamento della Retribuzione - si legge - nella parte sia fissa sia variabile, da parte delle Società è sospeso, previa Comunicazione a partire dalla data di decorrenza di una delle due seguenti circostanze e per tutta la sua durata: se il Calciatore abbia subito provvedimenti disciplinari interdittivi dell’attività sportiva per effetto di sanzioni in materia di illeciti sportivi, di divieto di scommesse e di pratiche di doping, nonché nei casi di indisponibilità del Calciatore per effetto di provvedimenti, anche temporanei, disposti dall’Autorità Giudiziaria [...] In caso di squalifica per doping, la riduzione della Retribuzione, in alternativa all’azione di risoluzione del Contratto, può essere pari all’intera Retribuzione, fissa e variabile, dovuta per il periodo di durata della squalifica, con decorrenza dalla sospensione cautelare deliberata dagli organi di giustizia sportiva».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Paul Pogba e la Juventus sono a un bivio e saranno le controanalisi a definire quale sarà lo scenario che si profila all’orizzonte.

Il giocatore ha tre giorni di tempo dalla notifica della sospensione per richiedere, appunto, le contronalisi e l’agente del francese, Rafaela Pimenta, ha già annunciato a Tuttosport quale sarà la linea del calciatore: «Attendiamo le controanalisi e fino ad allora non possiamo dire nulla. La cosa certa è che Paul Pogba non ha mai voluto infrangere le regole». Dunque, nell’ipotesi A, quella di controanalisi negative, Pogba verrebbe sollevato da ogni accusa, evitando una squalifica che in questi casi può arrivare anche a due anni: in questo scenario, la Juventus sarebbe ben felice di poter riabbracciare Paul e reinserirlo nell’organico.

Pogba, cosa prevede lo scenario B

Ma c’è lo scenario B, quello che porterebbe Pogba a un lungo stop a causa della positività ai metaboliti del testosterone. I medici della Juventus - questo è ciò che arriva in via ufficiosa dalle parti della Continassa - sono tranquilli e convinti di aver agito nella piena correttezza e nel rispetto delle regole. Qualora stessero così le cose e venisse confermata la positività del giocatore, allora questo significherebbe che c’è stata una leggerezza da parte del Polpo, con l’ipotesi di assunzione involontaria di una sostanza. Gravissima, trattandosi di una professione in cui, si sa, ci sono controlli continui e ogni medicina, o pomata, assunta deve essere segnalata per evitare, appunto, rischi. Siamo sempre sul piano delle supposizioni perché solo le controanalisi daranno certezze. Ma quello che si può escludere, con ragionevole sicurezza, è la volontarietà del gesto: il testosterone non migliora in maniera evidente le prestazioni (veniva usato dai culturisti decenni fa ed è un metodo desueto) e può essere assunto in tanti modi, anche inconsapevolmente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Pogba, il contratto Juve e la positività al doping: cosa dicono le regole
2
La strategia difensiva di Pogba