"Soulé come Berardi. Juve, ora lanciamo Kaio Jorge. Per Gatti meriti vanno a Cherubini"

Intervista a Guido Angelozzi, direttore dell'Area Tecnica del Frosinone: "Il brasiliano ha tutti i requisiti del campione. Barrenechea tra due anni..."

Nel Frosinone rivelazione del primo bimestre in Serie A c’è tanta Juve. I ciociari vincono e divertono, mettendo in luce tanti giovani talenti. La dimostrazione che si può fare calcio in maniera sostenibile, coniugando competenza e coraggio. Il deus ex machina dei gialloazzurri è il Direttore dell’Area Tecnica Guido Angelozzi, le cui intuizioni e idee si sono rivelate vincenti e hanno permesso di fare il pieno di elementi interessanti dalle categorie inferiori e in prestito dalle big.

Siete al momento in zona Conference League senza disporre di un budget elevato (spesi meno di 2 milioni), ma con tanti volti emergenti. Ci racconta il metodo Frosinone?

"Cerchiamo di fare il nostro lavoro con giudizio. Abbiamo una bella squadra di scout, che gira tanto per l’Italia e l’Europa. Seguiamo, selezioniamo e scegliamo i giocatori con grande attenzione. Essendo una piccola realtà, ci dobbiamo dare da fare e aguzzare un po’ l’ingegno..."

Tra gli innesti più interessanti ci sono quelle pescati in casa bianconera.

"I ragazzi arrivati dalla Juve stanno crescendo bene e giocano con continuità. Migliorano giorno dopo giorno e sono convinto che faranno carriere importanti. Ho trovato in Barrenechea, Soulé e Kaio Jorge dei ragazzi seri, molto professionali oltre che di indubbio talento. Hanno un grande futuro davanti. So che la dirigenza bianconera li segue con grande attenzione e spero che un giorno giocheranno titolari nella Juventus."

Quale è stata la trattativa più difficile?

"Parliamo di giocatori giovani, ma già molto conosciuti nell’ambiente. All’inizio probabilmente avevano aspettative di squadre più importanti: c’erano diverse richieste pure di società straniere e così si erano presi qualche giorno di tempo nei nostri confronti. A metà agosto il primo ad arrivare a Frosinone è stato Barrenechea. Enzo è stato bravo a spiegare la nostra filosofia agli altri due. Diciamo che ha fatto un po’ da cupido con Soulé e Kaio Jorge, raccontando la nostra organizzazione e serietà nonostante siamo una piccola società. Dopo la vittoria contro l’Atalanta mi ha chiamato Mati, dicendo che veniva anche lui. Infine siamo riusciti a prendere pure Kaio, che volevo fin dall’amichevole tra Juve A e Juve B allo Stadium. Ero lì quel pomeriggio e ne rimasi colpito…"

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A proposito del brasiliano: quando lo rivedremo in campo?

"Kaio sta bene, ha avuto una piccola contrattura che ora ha smaltito. Veniva da un grave infortunio e serve un po’ di pazienza: lo stiamo mettendo in forma. Presto avrà il suo spazio e dimostrerà di essere un giocatore forte. Ha tutti i requisiti del campione."

Restando in tema di sudamericani: Soulé sta incantando e Spalletti lo vorrebbe naturalizzare per l’Italia.

"Ha grande qualità e un dribbling che pochi calciatori vantano. Normale che abbia attirato questo tipo di attenzioni."

Lei a Sassuolo ha avuto Mimmo Berardi a cui Soulé viene da molti accostato. Ci sta come paragone?

"Mati e Mimmo si somigliano molto: sono due esterni offensivi di piede mancino che giocano entrambi a destra. Ci sono 9 anni di differenza, ma Mati se aggiusta un po’ il tiro e diventa più cattivo sotto porta farà tanti gol come Berardi."

Di Barrenechea si parla un po’ meno a livello mediatico, ma è sempre uno dei migliori in campo.

"Enzo è davvero molto forte, le dico una cosa: tra due anni giocherà titolare nella Nazionale argentina, ne sono sicuro."

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Tra l’altro proprio dal Frosinone ha spiccato il volo un attuale titolare bianconero come Gatti, che lei pescò in C alla Pro Patria per soli 100mila euro. Si immaginava potesse avere un impatto così importante in una big?

"Sicuramente, mai avuto dubbi. Ero certo che Gatti si sarebbe imposto alla Juve da titolare. Se continua così, si prenderà il suo spazio anche in Nazionale."

Ci racconta cosa accadde in quella famosa domenica del 30 gennaio 2022, quando la Juve soffiò Gatti al Toro?

"Lì fu veramente molto bravo Cherubini. Il merito dell’acquisto di Gatti è tutto suo. In quel gennaio Federico lo volevano Toro, Napoli e Inter. Tutte puntavano a portarlo da loro immediatamente e questa cosa non mi convinceva, tanto che avevamo tentennato per tutta la finestra invernale. Cherubini è stato in gamba nel capirlo. Così ci ha proposto di prenderlo, ma lasciandolo poi in prestito a Frosinone fino a giugno. A quel punto abbiamo chiuso la trattativa in mezz’ora."

È vero o si è romanzato sul fatto che ci fu un blitz alla stazione di Porta Nuova da parte della Juve per anticipare il Torino?

"È andata proprio così. Noi eravamo in treno e stavamo arrivando in città per chiudere col Toro, quando durante il viaggio è arrivata la chiamata di Cherubini, che si è buttato a capofitto nell’operazione. Arrivati alla stazione invece di andare dal Toro l’abbiamo ceduto alla Juve."

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Cherubini ma non solo: lei va molto d’accordo pure con Giuntoli…

"Gli ottimi rapporti con la Juve durano da tanto tempo, anche quando stavo a Sassuolo avevamo fatto diverse operazioni insieme. L’arrivo di Cristiano ha ulteriormente intensificato il legame con la dirigenza bianconera, vista l’amicizia e la stima che ci lega da molti anni. E poi c’è anche un’altra figura importante…"

Di chi si tratta?

"Parlo di Giovanni Manna. Un ragazzo giovane ma veramente in gamba. Molto preparato e competente, anche con lui si è creata subito sintonia. Sono convinto che diventerà un dirigente molto importante."

A questo punto, visto il feeling che c’è tra Frosinone e Juve, dobbiamo aspettarci altre operazioni a gennaio?

"Non escludo si possano fare altri affari."

Se le faccio i nomi di Huijsen e Nicolussi Caviglia?

"Sono due ragazzi interessanti che ci piacciono e abbiamo seguito, non le nego che ci avevamo provato già in estate. Vediamo cosa si può fare a gennaio…"

E se invece la Juve le chiedesse indietro già nel mercato invernale uno tra Barrenechea e Soulè?

"Per noi sono ragazzi fondamentali, partiamo da questo. Dopodiché, dati i rapporti che ci sono tra le due società, uno si siede e ne discute. Siamo una società amica della Juve, perciò se c’è la possibilità di essere tutti contenti eventualmente se ne potrebbe parlare. L’accordo su questi tipi di prestiti prevede il valorizzare i giocatori per noi nell’immediato, perché possono darci un contributo importante, e in prospettiva futura per i grandi club. Lavoriamo bene in tal senso con la Juve, ma anche con Sassuolo, Milan e Inter. Con tutti cerchiamo di fare ovviamente l’interesse nostro, ma anche della controparte affinché queste sinergie di mercato possano essere valorizzanti per tutti."

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Nel Frosinone rivelazione del primo bimestre in Serie A c’è tanta Juve. I ciociari vincono e divertono, mettendo in luce tanti giovani talenti. La dimostrazione che si può fare calcio in maniera sostenibile, coniugando competenza e coraggio. Il deus ex machina dei gialloazzurri è il Direttore dell’Area Tecnica Guido Angelozzi, le cui intuizioni e idee si sono rivelate vincenti e hanno permesso di fare il pieno di elementi interessanti dalle categorie inferiori e in prestito dalle big.

Siete al momento in zona Conference League senza disporre di un budget elevato (spesi meno di 2 milioni), ma con tanti volti emergenti. Ci racconta il metodo Frosinone?

"Cerchiamo di fare il nostro lavoro con giudizio. Abbiamo una bella squadra di scout, che gira tanto per l’Italia e l’Europa. Seguiamo, selezioniamo e scegliamo i giocatori con grande attenzione. Essendo una piccola realtà, ci dobbiamo dare da fare e aguzzare un po’ l’ingegno..."

Tra gli innesti più interessanti ci sono quelle pescati in casa bianconera.

"I ragazzi arrivati dalla Juve stanno crescendo bene e giocano con continuità. Migliorano giorno dopo giorno e sono convinto che faranno carriere importanti. Ho trovato in Barrenechea, Soulé e Kaio Jorge dei ragazzi seri, molto professionali oltre che di indubbio talento. Hanno un grande futuro davanti. So che la dirigenza bianconera li segue con grande attenzione e spero che un giorno giocheranno titolari nella Juventus."

Quale è stata la trattativa più difficile?

"Parliamo di giocatori giovani, ma già molto conosciuti nell’ambiente. All’inizio probabilmente avevano aspettative di squadre più importanti: c’erano diverse richieste pure di società straniere e così si erano presi qualche giorno di tempo nei nostri confronti. A metà agosto il primo ad arrivare a Frosinone è stato Barrenechea. Enzo è stato bravo a spiegare la nostra filosofia agli altri due. Diciamo che ha fatto un po’ da cupido con Soulé e Kaio Jorge, raccontando la nostra organizzazione e serietà nonostante siamo una piccola società. Dopo la vittoria contro l’Atalanta mi ha chiamato Mati, dicendo che veniva anche lui. Infine siamo riusciti a prendere pure Kaio, che volevo fin dall’amichevole tra Juve A e Juve B allo Stadium. Ero lì quel pomeriggio e ne rimasi colpito…"

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