Nel Frosinone rivelazione del primo bimestre in Serie A c’è tanta Juve. I ciociari vincono e divertono, mettendo in luce tanti giovani talenti. La dimostrazione che si può fare calcio in maniera sostenibile, coniugando competenza e coraggio. Il deus ex machina dei gialloazzurri è il Direttore dell’Area Tecnica Guido Angelozzi, le cui intuizioni e idee si sono rivelate vincenti e hanno permesso di fare il pieno di elementi interessanti dalle categorie inferiori e in prestito dalle big.
Siete al momento in zona Conference League senza disporre di un budget elevato (spesi meno di 2 milioni), ma con tanti volti emergenti. Ci racconta il metodo Frosinone?
"Cerchiamo di fare il nostro lavoro con giudizio. Abbiamo una bella squadra di scout, che gira tanto per l’Italia e l’Europa. Seguiamo, selezioniamo e scegliamo i giocatori con grande attenzione. Essendo una piccola realtà, ci dobbiamo dare da fare e aguzzare un po’ l’ingegno..."
Tra gli innesti più interessanti ci sono quelle pescati in casa bianconera.
"I ragazzi arrivati dalla Juve stanno crescendo bene e giocano con continuità. Migliorano giorno dopo giorno e sono convinto che faranno carriere importanti. Ho trovato in Barrenechea, Soulé e Kaio Jorge dei ragazzi seri, molto professionali oltre che di indubbio talento. Hanno un grande futuro davanti. So che la dirigenza bianconera li segue con grande attenzione e spero che un giorno giocheranno titolari nella Juventus."
Quale è stata la trattativa più difficile?
"Parliamo di giocatori giovani, ma già molto conosciuti nell’ambiente. All’inizio probabilmente avevano aspettative di squadre più importanti: c’erano diverse richieste pure di società straniere e così si erano presi qualche giorno di tempo nei nostri confronti. A metà agosto il primo ad arrivare a Frosinone è stato Barrenechea. Enzo è stato bravo a spiegare la nostra filosofia agli altri due. Diciamo che ha fatto un po’ da cupido con Soulé e Kaio Jorge, raccontando la nostra organizzazione e serietà nonostante siamo una piccola società. Dopo la vittoria contro l’Atalanta mi ha chiamato Mati, dicendo che veniva anche lui. Infine siamo riusciti a prendere pure Kaio, che volevo fin dall’amichevole tra Juve A e Juve B allo Stadium. Ero lì quel pomeriggio e ne rimasi colpito…"