Eredità Agnelli, il riesame
Stamattina, davanti al Tribunale del Riesame, si discute il nuovo ricorso che gli avvocati dei fratelli Elkann - John, Lapo e Ginevra - e del commercialista Gianluca Ferrero hanno depositato contro il secondo sequestro di documenti, telefoni, pc e device avvenuto nell’ambito dell’indagine sull’eredità di Marella Caracciolo, vedova dell’avvocato Gianni Agnbelli. Per i difensori il provvedimento sarebbe illegittimo: tra gli argomenti ci sono quelli di pertinenza e proporzionalità tra le ipotesi di accusa mosse dai magistrati e la mole di documenti cartacei e digitali acquisiti. Le prime perquisizioni risalgono al 7 febbraio e all’epoca figuravano come indagati John Elkann, lo storico commercialista Ferrero e il notaio svizzero Robert Urs Von Gruenigen: l’accusa era dichiarazione fraudolenta. Il procuratore aggiunto Marco Gianoglio e i sostituti Mario Bendoni e Giulia Marchetti ipotizzavano la residenza fittizia in Svizzera di Marella Caracciolo e la conseguente evasione dell’Irpef - per il 2018 e 2019 - sulla rendita vitalizia di circa 8 milioni l’anno che la donna riceveva dalla figlia Margherita in base ai patti successori stipulati dopo la morte dell’Avvocato.
Il 2 marzo il Tribunale del Riesame aveva annullato parzialmente il sequestro eseguito dalla Guardia di Finanza, accogliendo il ricorso dei legali di John Elkann e Ferrero. Nei giorni successivi erano poi arrivati nuovi sequestri su una parte del materiale che sarebbe dovuto tornare nella disponibilità degli indagati. Anche questo provvedimento è stato impugnato, e se ne discuterà appunto oggi, dagli avvocati degli indagati, che includono anche Lapo e Ginevra Elkann, gli altri due nipoti di Donna Caracciolo. Da parte sua la procura di Torino ha presentato ricorso in Cassazione contro la pronuncia con cui il Tribunale del Riesame, il 2 marzo, ha annullato una buona parte dei sequestri eseguiti il 7 febbraio.