Juve, quanto vale vincere: i soldi di Coppa Italia (e Supercoppa)

Nell'anno senza Champions il bilancio bianconero deve attingere il più possibile alle competizioni restanti: ecco in soldoni cosa vuol dire accedere alla finale

Rispetto agli 80 milioni che dovrebbe riservare la partecipazione alla prossima Champions League (con accesso almeno agli ottavi di finale) e ai 50 milioni come minimo garantito dal Mondiale per Club, nell’estate 2025, i ricavi dalla Coppa e dalla Supercoppa italiana sono decisamente inferiori, ma restano comunque attrattivi per le casse della Juventus, orfane quest’anno dei bonus Uefa e perciò a caccia di qualsiasi altro introito che faccia crescere gli incassi e dia un po’ di respiro a un bilancio che ha chiuso la semestrale con un passivo di 95 milioni e che il 30 giugno fisserà i conti ancora in territorio ampiamente negativo.

Quanto vale la finale di Coppa Italia

Strappare il pass per la finale di Coppa Italia vale almeno 5 milioni, alzare il trofeo il 15 maggio all’Olimpico di Roma farebbe salire la somma a 7,6 milioni, al netto degli incassi da botteghino, con la Juventus che è stata impegnata tre volte in casa, contro la Salernitana negli ottavi, contro il Frosinone nei quarti e contro la Lazio nella semifinale d’andata. Se i bianconeri accedono alla finale, la quota degli incassi da ticketing della sfida dell’Olimpico saranno spartiti tra i due club finalisti e la Lega. Vincere la Coppa Italia, oltre ad arricchire di un altro trofeo il palmares bianconero dopo due anni di digiuno e permettere al Allegri di diventare primatista assoluto con 5 Coppe Italia vinte, avrebbe poi un’incidenza anche sulla prossima stagione sia in termini di prestigio sia a livello economico. Le finaliste della Coppa Italia accedono infatti alla prossima Supercoppa che avrà lo stesso format di quest’anno, con un mini torneo a quattro squadre, al quale partecipano anche le prime due del campionato (la prima semifinale vede opposta la vincitrice dello scudetto alla finalista di Coppa Italia, la seconda la vincitrice della Coppa Italia alla seconda classificata in Serie A).

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Altri introiti dalla Supercoppa

Come nel 2023-24, la Supercoppa italiana si disputerà in Arabia Saudita, nel gennaio 2025. E proprio il Paese ospitante, che ha stravolto il mondo del calcio con l’arruolamento di tanti campioni e pure qualche gregario, convinti da ingaggi stellari, assicura un montepremi di 23 milioni, tre volte tanto rispetto al passato (il budget del 2022-23, quando la Supercoppa se la contesero, sempre in Arabia, Inter e Milan, era per esempio di 7,5 milioni). L’anno scorso l’Inter, prima vincitrice della Supercoppa con la formula delle Final Four, si è portata a casa 8 milioni, sono invece 5 i milioni guadagnati dal Napoli, che ha perso la finale, mentre alle altre due semifinaliste, Lazio e Fiorentina, sono andati 1,6 milioni ciascuno, infine 6,8 milioni se li è presi la Lega.

16 milioni di possibile incasso

Vincere Coppa e Supercoppa italiana permetterebbe così di incassare 16 milioni, sempre al netto del botteghino. E senza considerare l’indotto perché una settimana in Arabia Saudita, nonostante le fatiche di interrompere il campionato, macinare migliaia di chilometri, giocare in un clima diverso con il rischio infortuni, avrebbe un impatto altissimo. All’opposto del pensiero di Maurizio Sarri, che a proposito dell’appuntamento dello scorso gennaio con la sua Lazio aveva detto che quello non è sport ma “prendi i soldi e scappa”, la presenza nel Paese arabo rappresenta per le società di calcio una vetrina a livello di visibilità del brand e di ritorno d’immagine, per attrarre investimenti e sponsor.

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Rispetto agli 80 milioni che dovrebbe riservare la partecipazione alla prossima Champions League (con accesso almeno agli ottavi di finale) e ai 50 milioni come minimo garantito dal Mondiale per Club, nell’estate 2025, i ricavi dalla Coppa e dalla Supercoppa italiana sono decisamente inferiori, ma restano comunque attrattivi per le casse della Juventus, orfane quest’anno dei bonus Uefa e perciò a caccia di qualsiasi altro introito che faccia crescere gli incassi e dia un po’ di respiro a un bilancio che ha chiuso la semestrale con un passivo di 95 milioni e che il 30 giugno fisserà i conti ancora in territorio ampiamente negativo.

Quanto vale la finale di Coppa Italia

Strappare il pass per la finale di Coppa Italia vale almeno 5 milioni, alzare il trofeo il 15 maggio all’Olimpico di Roma farebbe salire la somma a 7,6 milioni, al netto degli incassi da botteghino, con la Juventus che è stata impegnata tre volte in casa, contro la Salernitana negli ottavi, contro il Frosinone nei quarti e contro la Lazio nella semifinale d’andata. Se i bianconeri accedono alla finale, la quota degli incassi da ticketing della sfida dell’Olimpico saranno spartiti tra i due club finalisti e la Lega. Vincere la Coppa Italia, oltre ad arricchire di un altro trofeo il palmares bianconero dopo due anni di digiuno e permettere al Allegri di diventare primatista assoluto con 5 Coppe Italia vinte, avrebbe poi un’incidenza anche sulla prossima stagione sia in termini di prestigio sia a livello economico. Le finaliste della Coppa Italia accedono infatti alla prossima Supercoppa che avrà lo stesso format di quest’anno, con un mini torneo a quattro squadre, al quale partecipano anche le prime due del campionato (la prima semifinale vede opposta la vincitrice dello scudetto alla finalista di Coppa Italia, la seconda la vincitrice della Coppa Italia alla seconda classificata in Serie A).

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