Altri introiti dalla Supercoppa
Come nel 2023-24, la Supercoppa italiana si disputerà in Arabia Saudita, nel gennaio 2025. E proprio il Paese ospitante, che ha stravolto il mondo del calcio con l’arruolamento di tanti campioni e pure qualche gregario, convinti da ingaggi stellari, assicura un montepremi di 23 milioni, tre volte tanto rispetto al passato (il budget del 2022-23, quando la Supercoppa se la contesero, sempre in Arabia, Inter e Milan, era per esempio di 7,5 milioni). L’anno scorso l’Inter, prima vincitrice della Supercoppa con la formula delle Final Four, si è portata a casa 8 milioni, sono invece 5 i milioni guadagnati dal Napoli, che ha perso la finale, mentre alle altre due semifinaliste, Lazio e Fiorentina, sono andati 1,6 milioni ciascuno, infine 6,8 milioni se li è presi la Lega.
16 milioni di possibile incasso
Vincere Coppa e Supercoppa italiana permetterebbe così di incassare 16 milioni, sempre al netto del botteghino. E senza considerare l’indotto perché una settimana in Arabia Saudita, nonostante le fatiche di interrompere il campionato, macinare migliaia di chilometri, giocare in un clima diverso con il rischio infortuni, avrebbe un impatto altissimo. All’opposto del pensiero di Maurizio Sarri, che a proposito dell’appuntamento dello scorso gennaio con la sua Lazio aveva detto che quello non è sport ma “prendi i soldi e scappa”, la presenza nel Paese arabo rappresenta per le società di calcio una vetrina a livello di visibilità del brand e di ritorno d’immagine, per attrarre investimenti e sponsor.