Giancarlo Camolese sa perfettamente quanto un derby sia in grado di cambiare una stagione. Da allenatore del Toro, verrà sicuramente ricordato per la stracittadina più iconica del nuovo millennio: il 3-3 del 14 ottobre 2001. Una rimonta pazzesca che oggi compie 22 anni e che rende “Camola” uno degli uomini più stimati dai tifosi granata. Per quella rimonta indimenticabile, ma non solo. Oggi il tecnico osserva il Toro con attenzione. La sua fede è sempre viva.
Camolese, come si riparte dopo un derby perso così?
«La sensazione è che il Toro abbia perso una grande occasione, perché stava affrontando una Juventus in difficoltà. Non è facile dare una spiegazione su una prestazione del genere. Però per fortuna è arrivata subito la sosta: è un momento che serve per resettare tutto»
Il Toro ha evidenziato tanti problemi, poi ingigantiti dalla brutta sconfitta del derby. Qual è il guaio più serio da risolvere?
«Intanto bisogna recuperare tutta la rosa: i troppi infortuni condizionano una stagione. Penso alla difesa: quando ne schieri tre e ti mancano praticamente quattro giocatori come Buongiorno, Sazonov, Djidji e Zima diventa tutto più difficile»
Per il Toro urge una riflessione sul cambiamento tattico. I tempi sono maturi per il 3-5-2?
«Per me sì: Juric ha un giocatore in più nel reparto offensivo, vale la pena di far giocare insieme Sanabria e Zapata. Ci vuole un po’ di tempo, però sono due che possono coesistere. Cambiare qualcosa serve anche a Juric come crescita professionale»