Lecco, Di Nunno shock: "Temo calcioscommesse dei miei calciatori"

Il patron del club lombardo dopo la sconfitta col Palermo: "Spero mettano il telefono sotto controllo a tutti". La replica dei tesserati
Lecco, Di Nunno shock: "Temo calcioscommesse dei miei calciatori"© /Agenzia Aldo Liverani Sas

Dichiarazioni destinate a far discutere quelle rilasciate da Paolo Leonardo Di Nunno, patron del Lecco, al portale Ilovepalermocalcio. I blucelesti, nell'ultimo turno di Serie B, sono usciti sconfitti di misura contro il Palermo, restando così a 21 punti in classifica. Il club lombardo è ultimo in classifica, a -6 dal penultimo posto e con la zona salvezza che sembra ormai un miraggio.

Di Nunno e il ko col Palermo

Di Nunno, già arrivato alla ribalta per una particolare invasione di campo nello scorso campionato di Serie C, si è così espresso sull'ultimo ko patito contro i rosanero di Corini: "Il risultato è ingiusto, abbiamo preso un gol con un tiro. Mi aspettavo un gran Palermo, ma i rosanero non hanno dominato. La reazione della mia squadra c’è stata, ma senza fare gol siamo destinati a retrocedere. I nostri avversari hanno sfoggiato anche un grande portiere, i nostri sono da Serie D. Del risultato mi interessa poco perché ormai siamo condannati a retrocedere. Piuttosto mi preoccupa altro". 

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"Controllate il telefono ai calciatori"

Ma cosa preoccupa Di Nunno? Così il vulcanivo patron si è espresso sul finale di campionato che attende la squadra: "Ancora oggi nel calcio si vendono e si truccano le partite, ho paura di movimenti strani da parte dei nostri tesserati. Spero che mettano il telefono sotto controllo a tutti". Ma perché ho deciso di parlare quest'oggi? La risposta è netta: "Il mio gesto nasce dal fatto che sono stanco di pagare ammende per certi comportamenti. Le mie erano parole solo per sensibilizzare il pubblico a tenere una condotta corretta. Invece sono stato aggredito e sono dovuto uscire scortato. Poi dopo ho ricevuto le scuse di chi mi ha aggredito, ma questo conta poco. Sarò del Lecco fino a fine anno, poi andrò via".

Il comunicato dei tesserati del Lecco: "Siamo sconcertati"

Dura la replica dei calciatori e dei tecnici tesserati per il Lecco che attraverso un comunicato diffuso dall'Assocalciatori hanno espresso: "Il proprio sconcerto per le dichiarazioni rilasciate dal presidente Paolo Leonardo Di Nunno dopo la partita disputata nella giornata di ieri".

Nella nota, nel dettaglio, i tesserati del Lecco hanno puntualizzato: "Le affermazioni riguardanti un presunto coinvolgimento dei tesserati in condotte illecite sono semplicemente diffamatorie. Nessuno deve o dovrà mai mettere in dubbio il nostro impegno sul campo, la nostra lealtà e la nostra trasparenza. Respingiamo dunque fermamente le illazioni del presidente, lesive della nostra reputazione, parole che gettano discredito sul lavoro svolto da ogni singolo membro della squadra e sull'immagine del nostro club nel suo complesso. Il nostro gruppo è unito e determinato per continuare, con il massimo impegno, a inseguire una salvezza che a molti sembra impossibile e per difendere l'onore della nostra squadra, della nostra città  e dei nostri tifosi, certi di poter sempre onorare sul campo la maglia che indossiamo fino all'ultimo minuto".

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Dichiarazioni destinate a far discutere quelle rilasciate da Paolo Leonardo Di Nunno, patron del Lecco, al portale Ilovepalermocalcio. I blucelesti, nell'ultimo turno di Serie B, sono usciti sconfitti di misura contro il Palermo, restando così a 21 punti in classifica. Il club lombardo è ultimo in classifica, a -6 dal penultimo posto e con la zona salvezza che sembra ormai un miraggio.

Di Nunno e il ko col Palermo

Di Nunno, già arrivato alla ribalta per una particolare invasione di campo nello scorso campionato di Serie C, si è così espresso sull'ultimo ko patito contro i rosanero di Corini: "Il risultato è ingiusto, abbiamo preso un gol con un tiro. Mi aspettavo un gran Palermo, ma i rosanero non hanno dominato. La reazione della mia squadra c’è stata, ma senza fare gol siamo destinati a retrocedere. I nostri avversari hanno sfoggiato anche un grande portiere, i nostri sono da Serie D. Del risultato mi interessa poco perché ormai siamo condannati a retrocedere. Piuttosto mi preoccupa altro". 

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