Nitto ATP Finals, Panatta: "Ritiro Tsitsipas, l’innocente che è colpevole”

“Regole rispettate, non il pubblico. Se avesse deciso mezz’ora prima, ci sarebbe stato un match vero"
Nitto ATP Finals, Panatta: "Ritiro Tsitsipas, l’innocente che è colpevole”© ANSA

TORINO - Primi appunti su queste Finals, al netto di risultati che ancora non conosco. Lo scherzetto di Tsitsipas è roba da Halloween tennistico, ma non capisco dove sia finito il dolcetto, ammesso che Bertolucci non sia passato da quelle parti. Accettabili le scuse del greco? Forse sì, ma solo perché sono apparse accorate. Del resto il suo ritiro è avvenuto entro le regole. Come dire, ne aveva facoltà. La situazione però è strana, uno si comporta secondo le vigenti leggi in materia di tennis, e qualcuno poi gli rimprovera la mancanza di buon senso. Che in effetti non si è palesato manco sotto mentite spoglie. Sensibilità sotto ground zero da parte del greco. Poteva decidere di ritirarsi mezz’ora prima e avrebbe concesso al pubblico pagante di vedere un match (un altro match, non quello programmato, e vabbè) comunque valido per la qualificazione. Non ci ha pensato, non ha avuto la sensibilità di prendere una decisione “dalla parte del pubblico”, magari non gliene fregava nulla ma stava solo pensando a se stesso e al suo mal di schiena, spuntato dopo il riscaldamento in campo. Eppure, non colpevole.

Sinner, Djokovic e Alcaraz-Zverev

Ma si sa, le leggi (di sicuro quelle del tennis) talvolta vengono fatte al netto del buon senso. Di Sinner ne parleremo. Ieri con gli amici mi dicevo sicuro che avrebbe vinto. Non posso sapere come sia andato a finire il match con il numero uno, ma so che raramente ho visto correre una palla alla velocità che riesce a imprimerle Jannik. E questo è un fatto, che il match non potrà di certo mettere in discussione. Così come la capacità di Nole di vincere incontri anche quando non è al meglio. Doti da campione vero - penso sarete d’accordo - di quelle che fanno la differenza. Il match tra Zverev e Alcaraz l’ho trovato noioso. Come quasi sempre succede quando gli incontri sono dominati dalla velocità del servizio e dai conseguenti ace a grappoli. Carlos è lontano dalla forma di Wimbledon, eppure qualche chance l’ha avuta. Bertolucci sostiene che lo spagnolo sappia fare tutto, e tutto molto bene, al punto che ogni tanto si confonde. Tesi singolare, ma ci sta. A vederlo sembra gli manchino un po’ di match, e in effetti dopo gli US Open ne ha giocati pochissimi. Altrimenti, come spiegare quei dritti sparati fuori di un metro abbondante? Non male Rune, Becker si sta già facendo sentire. Ho trovato più noioso di altre volte Medvedev, ma non aveva un impegno gravoso. Rublev è di quelli che giocano bene ma si battono da soli.

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