Sinner e la sfida con Medvedev: ecco perché Jannik può batterlo ancora

L’azzurro scende in campo oggi per il match contro il russo che vale la finale delle Nitto ATP Finals: tutti i segreti della semifinale

TORINO - È il grande giorno di Jannik Sinner. Il Pala Alpitour è pronto a far sentire tutto il suo calore per il campione azzurro che oggi, nel primo match delle semifinali delle Nitto ATP Finals, può centrare un grande traguardo. È un’occasione importante per il campione di San Candido che sfiderà Daniil Medvedev per la terza volta in soli 45 giorni. Proprio nelle finali di Pechino e Vienna, Sinner ha capito come battere il russo: prima di allora i due Maestri avevano giocato altre volte (sei in totale), ma in tutte le partite era stato sempre Medvedev ad avere la meglio.

Sinner e lo step up compiuto in questa seconda metà di stagione

In questa seconda parte di stagione però Sinner ha fatto un ulteriore step up nella sua carriera: ha alzato il livello, ha capito tatticamente come affrontare i più forti (con la vittoria su Djokovic di qualche giorno fa li ha battuti tutti), scoprendo i loro punti deboli e sfruttando le sue abilità migliori per riuscire a trovare il modo per sorprenderli. A Pechino è stata una partita equilibrata ma Sinner ha vinto il torneo grazie a due tie-break nei quali ha letteralmente dominato (entrambi vinti per 7-2). Poi la finalissima di Vienna dove l’azzurro ha vinto un altro tie-break, molto più equilbrato (per 9-7), prima di chiudere il match al terzo set per 6-3. In entrambe le situazioni però Sinner è sembrato in controllo da un punto di vista tattico oltre che fisico.

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La sfida con Medvedev e perché Sinner può vincere ancora

Lo stesso può accadere oggi. Così come è già capitato contro Djokovic è lo stesso Adriano Panatta a spiegare a Tuttosport perché Sinner può farcela. Citiamo testualmente: "Sono convinto che Jannik sia più forte del russo, perché gioca un tennis a una velocità pazzesca e nel farlo segue un suo progetto, costruisce una partita. Sa che cosa fare”. E ancora: "Ma il russo è tipo da prendere con le molle, lo sa bene Jannik. Va affrontato senza timore, ma con attenzione. Certamente starà covando propositi di vendetta. Vorrà riprendersi la sua supremazia su un giovane che in queste ultime settimane l’ha posta in seria discussione”.

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Sinner-Medvedev, la variabile che può fare la differenza

Dunque Jannik ha molte frecce nel suo arco per colpire Medvedev ma allo stesso tempo il russo vuole prendersi la rivincita contro Jannik e magari cambierà qualcosa, compiendo gli aggiustamenti ideali per tornare alla vittoria in un match fondamentale. Come in una vera e propria partita di scacchi fra due maestri. Poi Panatta aggiunge un altro particolare, fondamentale: "Deve scendere in campo tranquillo, Sinner, per giocarsela al meglio. Forte delle tante cose buone ottenute finora. Forte di un pubblico che sarà schierato tutto dalla sua parte. Fiducia e attenzione, questo serve. Medvedev è forte, ma non più di Jannik”.

Il pubblico. Questa la variabile che può fare la differenza. Lo ha ammesso lo stesso Rune. L’urlo del Pala Alpitour, pronto a far sentire ancora una volta tutto il sostegno per Sinner, può spostare l’ago della bilancia in favore di Jannik. La missione finale può essere compiuta e, come spesso accade in questi match, saranno i dettagli a fare la differenza, non solo gli aspetti tecnici e tattici.

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TORINO - È il grande giorno di Jannik Sinner. Il Pala Alpitour è pronto a far sentire tutto il suo calore per il campione azzurro che oggi, nel primo match delle semifinali delle Nitto ATP Finals, può centrare un grande traguardo. È un’occasione importante per il campione di San Candido che sfiderà Daniil Medvedev per la terza volta in soli 45 giorni. Proprio nelle finali di Pechino e Vienna, Sinner ha capito come battere il russo: prima di allora i due Maestri avevano giocato altre volte (sei in totale), ma in tutte le partite era stato sempre Medvedev ad avere la meglio.

Sinner e lo step up compiuto in questa seconda metà di stagione

In questa seconda parte di stagione però Sinner ha fatto un ulteriore step up nella sua carriera: ha alzato il livello, ha capito tatticamente come affrontare i più forti (con la vittoria su Djokovic di qualche giorno fa li ha battuti tutti), scoprendo i loro punti deboli e sfruttando le sue abilità migliori per riuscire a trovare il modo per sorprenderli. A Pechino è stata una partita equilibrata ma Sinner ha vinto il torneo grazie a due tie-break nei quali ha letteralmente dominato (entrambi vinti per 7-2). Poi la finalissima di Vienna dove l’azzurro ha vinto un altro tie-break, molto più equilbrato (per 9-7), prima di chiudere il match al terzo set per 6-3. In entrambe le situazioni però Sinner è sembrato in controllo da un punto di vista tattico oltre che fisico.

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