Lo sport ha anche il potere di far girare l’economia. Avete calcolato di quanto? «I dati sono difficili da elaborare, perché il concetto di indotto è molto largo, ma se pensiamo all’impatto che lo sport generico il turismo, con la tecnologia, con l’abbigliamento tecnico, con le lezioni... beh si arriva a calcolare una cifra intorno 25 miliardi di euro, quindi quasi l’1,5% del Pil».
A questo punto abbiamo capito perché lo sport è importante ed è importante che entri nella Costituzione. Ora cosa dobbiamo aspettarci? «Che quella frase inserita nell’articolo 33 trovi applicazione, il che significa iniziative di legge, decisioni e progetti da portare avanti. Se penso ai miei prossimi quattro anni da deputato, penso soprattutto a questo: all’obiettivo di garantire quel diritto allo sport che ora è sancito dalla Carta».
In pratica? «Penso all’edilizia scolastica, alla carenza delle palestre di cui abbiamo parlato. Del fatto che le palestre esistenti chiudono per tre mesi all’anno, proprio i tre mesi in cui i ragazzi sono più liberi di praticare sport, il che è veramente un ossimoro. Penso alla conformazione delle città e al dare ai cittadini la possibilità di praticare sport all’aperto. Penso ad aiuti per le famiglie che non possono permettersi lo sport. Lo sport, il movimento, è un diritto e va garantito».
Curiosità: perché lo sport non era già nella Costituzione? «Bisogna pensare al momento in cui la Costituzione è stata redatta. I padri costituenti venivano dalla stagione del Fascismo che, come spesso accade nei regimi nazionalisti, aveva strumentalizzato lo sport per farne uno strumento di propaganda politica e cultura. Peraltro distorcendone completamente l’autentica natura, perché lo sport è un linguaggio universale di pace, fratellanza e amicizia tra i popoli. Lo sport è inclusivo, non divisivo».
Le vittorie, nello sport, si dedicano. Forse gli articoli della Costituzione no, ma a chi penserà votando? «Io dedico tutto questo a Pietro Mennea, atleta profeta della fatica, 4 lauree, esperto di diritto dello sport. Sognava questo traguardo, ci abbiamo messo un po’ troppo, ma ci siamo riusciti. So che in qualche modo sarà in aula con noi e sarà felice».