Le piste in Cina e il fatidico click
"Cercavo di sciare il più possibile per testarmi, però le piste in Cina erano veramente difficili, con una neve di difficilissima interpretazione, era un cristallo diversissimo rispetto a quello che troviamo in Europa e anche gli atleti sani facevano fatica. Immaginatevi una come me. Con un ginocchio del genere. Sono state giornate difficilissime, anche quando sono caduta alla terza porta prima del Super-G. Ho pensato nuovamente che tutto fosse finito". Sofia però non si dà per vinta: "C'è stato un momento in cui ho fatto click ed è stato quando mi sono presentata alla ricognizione della prima prova della discesa, prova che già avevo studiato, avevo chiesto a Lindsey (Vonn) di mandarmi tutto, porte, neve, linee… poi, chiaramente dal video vedi poco, ma un'idea te la fai. Cercavo sempre uno spunto che mi potesse aiutare nel mio percorso. Allora mi sono presentata il giorno della discesa, non avevo neanche tanti dolori, con gli sci ben fatti dal mio Babi, sono entrata nella casetta di partenza e, con la sorpresa un po' di tutte, ho letto la scritta Beijing 2022. Lì ho avuto un click e mi sono detta: "Questo è il motivo che dà un senso alle mie sofferenze. Io ci sono". Ho fatto la ricognizione con un sorriso pazzesco e una serenità incredibile, ma anche la convinzione in me stessa".