Il monopolio buono
Ma in sostanza, cosa dice l'avvocato Rantos? Dice che Uefa e Fifa sono, effettivamente, dei monopoli, ma la loro posizione non va contro gli articoli 101 e 102 del Trattato di Roma, perché viene riconosciuta la specificità dello sport, all'interno del quale i monopoli servono a garantire lo sviluppo. L'applicazione del paragrafo 3 dell'articolo 101 è, quindi, determinante perché riconosce che alcuni accordi restrittivi possono creare benefici economici oggettivi che compensano gli effetti negativi a livello di distorsione della concorrenza, e consente che quegli accordi siano esentati da tali divieti.
Il modello di sport europeo
L'avvocato cita, infatti: «La consacrazione della particolarità dello sport» e «il modello sportivo europeo», che «si basa su una struttura piramidale con, alla base, lo sport dilettantistico e, al vertice, lo sport professionistico. In secondo luogo, tra i suoi obiettivi principali figura quello di promuovere competizioni aperte, accessibili a tutti in virtù di un sistema trasparente nel quale la promozione e la retrocessione mantengono un equilibrio competitivo e privilegiano il merito sportivo, che costituisce a sua volta un elemento essenziale di detto modello. Quest’ultimo si basa, infine, su un regime di solidarietà finanziaria, che consente di ridistribuire e di reinvestire i ricavi generati dagli eventi e dalle attività, dal vertice ai livelli inferiori dello sport».