Milan-Inter, le pagelle: Dzeko da incorniciare, Tomori disarmato

Acerbi e Darmian, ex spietati. Lautaro Martinez si conferma una sentenza per i rossoneri. E nella squadra di Pioli non è Tatarusanu il problema in difesa
Milan-Inter, le pagelle: Dzeko da incorniciare, Tomori disarmato© Inter via Getty Images

Milan, le pagelle dei rossoneri

TATARUSANU 6

Para quello che può parare, non è certo lui l’anello debole della difesa rossonera. Reattivo nel primo tempo su Dzeko e Dimarco, due interventi che illudono la gens milanista.

CALABRIA 5

Dalla sua parte Dimarco detta legge per un tempo. Timido anche quando si tratta di affacciarsi nella metà campo avversaria. Dest (34’ st) ng.

KJAER 5.5

Era il talismano, ma anche lui viene travolto dalle distrazioni generali. Si riprende facendo leva sull’esperienza, energico nel corpo a corpo con Martinez nel cuore dell’area. Kalulu (19’ st) 5.5 Torna in campo dopo le amnesie di Lecce, ma non respira l’aria del riscatto.

TOMORI 4

I pericoli veri arrivano dalle fasce e non al centro, ma fa mancare la sua consueta vigoria fi sica, soprattutto quando Lautaro Martinez lo beffa siglando il gol che chiude i giochi.

HERNANDEZ 4

Quando gli sfilano alle spalle, sono sempre dolori. E nel momento in cui allunga la falcata, perde il pallone che arma il contropiede nerazzurro che, solo per caso, non sfocia in gol.

TONALI 6

Resta una garanzia anche nelle serate meno brillanti, nel primo tempo è l’unico a prendere per mano la squadra e avanzare il raggio d’azione. Su Dzeko fa una brutta fi gura, certo, ma non toccava a lui quella copertura...

BENNACER 6

L’inferiorità numerica a centrocampo ne esalta lo spirito agonistico, soprattutto in avvio di secondo tempo. Ci prova più volte dal limite, il pallone viaggia spedito ma lontano dalle coordinate giuste.

MESSIAS 5

C’è, però si vede a sprazzi, vive nell’incertezza tra chi non ha ancora deciso se attaccare o difendere. Origi (29’ st) 5 Non può fare molto per raddrizzare la tremebonda macchina rossonera, comunque non ci prova nemmeno.

DIAZ 5.5

Lotta con tutte le energie che ha in corpo, eppure dovrebbe fare la differenza con la tecnica. Sul piano della volontà non si discute, però invece che cercare i corridoi per farsi lanciare, si lascia anestetizzare dall’attenta copertura avversaria. De Ketelaere (29’ st) ng Tocca un paio di palloni, ma non è questa l’ambientazione migliore per risollevare la testa. Inutile infi erire con un’altra insufficienza.

LEAO 5

Quando si accende, i nerazzurri devono cominciare a corrergli dietro. Cerca insistentemente il tiro, nell’unico nello specchio trova un attento Onana. Rientra nella categoria dei giocatori che fanno trattenere il respiro a un intero stadio quando il pallone fi nisce tra i loro piedi, ma a Riad l’effetto successivo, è quasi sempre un rimpianto collettivo.

GIROUD 5.5

Generoso come sempre, il Mondiale non lo ha spremuto come qualcuno sospetta, quello che gli manca è la materia prima, cioè palloni giocabili dentro l’area avversaria. Rebic (34’ st) ng.

ALL. PIOLI 5

I blackout difensivi restano una costante di questo avvio di 2023, a zavorrare ogni partita. Questo è l’ennesimo derby nel quale si fa imbrigliare in un copione nel quale a ogni passaggio sbagliato in impostazione, fa il paio un’azione pericolosa dell’Inter. La parola crisi ora diventa una fastidiosa appendice alla stagione.

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Inter, le pagelle dei nerazzurri

ONANA 6.5

Attento, soprattutto nella ripresa quando il Milan comincia a bombardarlo da ogni posizione.

SKRINIAR 6.5

Dalla sua parte Leao transita senza fargli girare la testa, ci prova anche dalla distanza. Al tirar delle somme non ha nemmeno bisogno dei raddoppi per vivere una serata senza pathos.

ACERBI 7

L’ex meno rimpianto, vive la sua serata di gloria lottando senza tregua con chiunque metta piede nell’area nerazzurra.

BASTONI 6.5

Nella sua zona il traffico è meno congestionato e quindi riesce a trovare anche il tempo per servire a Dzeko, a palla ferma, un pallone d’oro. De Vrij (39’ st) ng.

DARMIAN 7

Un altro ex, prodotto del vivaio, che riesce a farsi rimpiangere con una partita ordinata, come nelle sue corde. Propizia il gol del vantaggio facendo partire l’azione che ribalta l’inerzia.

BARELLA 6.5

Non si fa mancare nulla, come d’abitudine: assist per il vantaggio, ammonizione e la solita saggia occupazione degli spazi. Non è ancora al meglio, ma quello che può offrire alla causa è sufficiente per brindare al primo trofeo stagionale. Gagliardini (26’ st) ng.

CALHANOGLU 6.5

A specchio su Diaz, contrasta e riparte facendosi sempre trovare nel vivo del gioco. Asllani (39’ st) ng.

MKHITARYAN 5.5

Nello scacchiere nerazzurro è quello che ruba meno l’occhio, diligente nel coprire il fianco mancino, ma non prende iniziative preferendo un atteggiamento più prudente. Contento Inzaghi, meno il pubblico che da lui si aspetta sempre qualcosa in più.

DIMARCO 6.5

Un primo tempo da razziatore della fascia, firma il vantaggio con un classico del repertorio. Poi si arrende ai crampi. Gosens (18’ st) 6 Partecipa al trionfo nerazzurro con il giusto atteggiamento.

DZEKO 7

Apre gli spazi, sfugge alla marcatura favorendo gli inserimenti e, quando può, lascia il segno con dribbling e diagonale vincente. Scontato a fine gara il riconoscimento di migliore in campo. Correa (26’ st) 5.5 Impalpabile, nonostante il Milan sia da sempre uno stimolo alla sua fame di gol.

MARTINEZ 7

Una sentenza per il Milan al quale segna spesso e volentieri. Il 3-0 è un assolo da campione del mondo.

ALL. INZAGHI 7

Porta a casa la quarta Supercoppa confermandosi letale nella partita secca. Non deve fare molto a livello tattico per ribaltare gli equilibri, il Milan si consegna con la solita ingenuità alle fi ccanti ripartenze. E, a margine, non ha nemmeno bisogno di rischiare la carta Lukaku.

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L’arbitro

MARESCA 6

Partita corretta, fairplay in campo anche se fischia con troppa fretta su un Diaz lanciato verso l’area di rigore e non ammonisce Dimarco, per il quale aveva fermato il gioco.

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Milan, le pagelle dei rossoneri

TATARUSANU 6

Para quello che può parare, non è certo lui l’anello debole della difesa rossonera. Reattivo nel primo tempo su Dzeko e Dimarco, due interventi che illudono la gens milanista.

CALABRIA 5

Dalla sua parte Dimarco detta legge per un tempo. Timido anche quando si tratta di affacciarsi nella metà campo avversaria. Dest (34’ st) ng.

KJAER 5.5

Era il talismano, ma anche lui viene travolto dalle distrazioni generali. Si riprende facendo leva sull’esperienza, energico nel corpo a corpo con Martinez nel cuore dell’area. Kalulu (19’ st) 5.5 Torna in campo dopo le amnesie di Lecce, ma non respira l’aria del riscatto.

TOMORI 4

I pericoli veri arrivano dalle fasce e non al centro, ma fa mancare la sua consueta vigoria fi sica, soprattutto quando Lautaro Martinez lo beffa siglando il gol che chiude i giochi.

HERNANDEZ 4

Quando gli sfilano alle spalle, sono sempre dolori. E nel momento in cui allunga la falcata, perde il pallone che arma il contropiede nerazzurro che, solo per caso, non sfocia in gol.

TONALI 6

Resta una garanzia anche nelle serate meno brillanti, nel primo tempo è l’unico a prendere per mano la squadra e avanzare il raggio d’azione. Su Dzeko fa una brutta fi gura, certo, ma non toccava a lui quella copertura...

BENNACER 6

L’inferiorità numerica a centrocampo ne esalta lo spirito agonistico, soprattutto in avvio di secondo tempo. Ci prova più volte dal limite, il pallone viaggia spedito ma lontano dalle coordinate giuste.

MESSIAS 5

C’è, però si vede a sprazzi, vive nell’incertezza tra chi non ha ancora deciso se attaccare o difendere. Origi (29’ st) 5 Non può fare molto per raddrizzare la tremebonda macchina rossonera, comunque non ci prova nemmeno.

DIAZ 5.5

Lotta con tutte le energie che ha in corpo, eppure dovrebbe fare la differenza con la tecnica. Sul piano della volontà non si discute, però invece che cercare i corridoi per farsi lanciare, si lascia anestetizzare dall’attenta copertura avversaria. De Ketelaere (29’ st) ng Tocca un paio di palloni, ma non è questa l’ambientazione migliore per risollevare la testa. Inutile infi erire con un’altra insufficienza.

LEAO 5

Quando si accende, i nerazzurri devono cominciare a corrergli dietro. Cerca insistentemente il tiro, nell’unico nello specchio trova un attento Onana. Rientra nella categoria dei giocatori che fanno trattenere il respiro a un intero stadio quando il pallone fi nisce tra i loro piedi, ma a Riad l’effetto successivo, è quasi sempre un rimpianto collettivo.

GIROUD 5.5

Generoso come sempre, il Mondiale non lo ha spremuto come qualcuno sospetta, quello che gli manca è la materia prima, cioè palloni giocabili dentro l’area avversaria. Rebic (34’ st) ng.

ALL. PIOLI 5

I blackout difensivi restano una costante di questo avvio di 2023, a zavorrare ogni partita. Questo è l’ennesimo derby nel quale si fa imbrigliare in un copione nel quale a ogni passaggio sbagliato in impostazione, fa il paio un’azione pericolosa dell’Inter. La parola crisi ora diventa una fastidiosa appendice alla stagione.

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